Un'ondata di suicidi (spesso di gruppo) sta gettando Tokyo nel caos. La polizia viene indirizzata verso un sito dove si tiene il conto dei morti con anticipo sulla diffusione delle notizia; l'informatrice della polizia viene rapita da un buffo gruppo di punk giapponesi con un capo che tenta di imitare il Dr Frank'n'Furter, canta canzoni pop inneggianti alla morte e ha come quartier generale un bowling. Sgominata quella banda di scialbi disadattati il capo della polizia comincia a ricevere le telefonate di un bimbo con la tosse....
Film giapponese che comincia come un inquietante thriller con una scena iniziale con un suicidio in metropolitana di 54 studentesse; incipit epico e davvero ben condotto che padroneggia da dio i tempi, la suspense e pure lo splatter. C'è anche una scena con dei ragazzi che per gioco si incitano l'un 'altro a buttarsi dal tetto di una scuola che è anch'essa encomiabile per il lavoro visto il pugno nello stomaco che vorrebbe dare ( e che in parte dà). Detto questo il resto è un noioso casino.
Non c'è un finale comprensibile; cosa di per sé non fondamentale; ma punta tutto sull'allegoria/surrealismo ed ottiene di non far capire un cazzo, far irritare la gente e dare la sensazione di aver buttato via del tempo; l'idea di fondo inoltre non è neppure così potente da giustificare così come la regia di Sono che da sola non basta ad appassionarmi. L'intermezzo idiota con la band Frank'n'Furter poi non ha nessun motivo se non tentare d'acchiappare i favore di qualche darkettone che esce alla luce del sole solo per vedere i film di Burton.