Stava per spuntare il giorno, un riflesso pervinca e argento sfiorava le strade, i parapetti dei lungosenna, le torri di notre-Dame.
( …)
Il sole, ancora tutto rosso, saliva in un cielo senza nuvole. Partì una cannonata così vicina a Parigi che tutti gli uccelli volarono via dalla sommità dei monumenti.
La mia pura sbadataggine mi ha fatto conoscere l’opera di Irene Nemirovsky, e in particolare “Suite francese“ , e ancora oggi non posso che essere riconoscente di quell’involontario errore in libreria. avevo semplicemente scambiato il titolo di un romanzo, di cui non ricordavo l’autore, e così mi lasciai guidare dall’istinto e lo sguardo cadde su una seducente rilegatura color indaco, il sopracciglio sottilissimo di una giovane donna a scrutare il futuro al di là della semplice copertina. a casa mi fiondai nella lettura del romanzo,dove ogni pagina rappresentava un’emozione, dove la storia dell’occupazione nazista della Francia si dipanava capitolo dopo capitolo con una sapiente mescolanza di personaggi e avvenimenti. un affresco corale di una freschezza unica, la sensazione quasi fisica di esser accanto a Lucile o a Charlotte Pericand, vivere intensamente ogni istante della narrazione. La penna di Irene è capace di catturate il lettore e trasportarlo in una sovradimensione quasi ultraterrena, ma è anche spietatamente sagace nell’indicare i disvalori della società parigina e borghese dell’epoca, e di come la guerra ne avesse profondamente modificato gli animi.
al di là del libro, sono poi rimasta profondamente colpita dalla vicenda umana e personale di Irene Nemirowsky. Di origine israelita, ma francese naturalizzata, visse con sempre maggior sconcerto gli stravolgimenti imposti dal nazismo al suo stile di vita e alla sua famiglia. fino alla fine fu una donna che resistè, come è riportato negli appunti che accompagnano la stesura del romanzo. era cosciente dell’incombente pericolo che si profilava all’orizzonte per lei, del destino verso il quale non c’era alcun salvacondotto. e fino all’ultimo aveva pianificato il modo per far sopravvivere le sue due figlie. e proprio grazie alle figlie di Irene, che durante i tragici anni della guerra erano costantemente braccate e ricercate dagli agenti della pubblica sicurezza, il romanzo – un manoscritto custodito in una valigia- fu messo in salvo e poi pubblicato. perciò suite francese è ben più di un libro: è un vero e proprio monumento di alla figura di una donna e al ricordo di una madre.
Un libro che consiglio a chi come me ama Parigi, i suoi poeti e le sue scrittrici.