Sul “Nuovo Ulivo”

Aiutatemi a capire, che forse la questione è più complicata di quello che credevo. Ieri il Post ha tentato di ordinare le idee in merito alle mosse che il Pd intende promuovere in vista di una eventuale crisi di governo. Si parla di alleanze, in particolare di un’Alleanza per la democrazia. Quella che qualcuno ha ribattezzato Cln. Poi si parla di cerchi. Nel grano. Infine di Nuovo Ulivo (che riguarderà solo il centrosinistra), al cui progetto, stando a quanto scritto da Claudio Cerasa sul suo blog, avrebbe aderito anche Paolo Ferrero, segretario del Prc-Federazione della sinistra. Il quale ha però dichiarato, giorni fa, di avere rispetto a Bersani un progetto diverso: il Pd punta a riunire le forze della sinistra moderata, la Federazione a riunire quelle della sinistra anticapitalista. A dire il vero, su Europa del 28 agosto, si raccontava di come alcuni esponenti democratici – Latorre e Fioroni su tutti – avessero gentilmente fatto sapere a Ferrero che la sua presenza nella eventuale reunion non sarebbe poi così gradita.Trascorsi un paio di giorni (30 agosto), Ferrero si è invece soffermato sul superamento dell’Unione evocato in un secondo momento da Bersani: “Sono positive le parole di Bersani sul superamento dell’Unione. La sfida che ci attende, infatti, non è solo sconfiggere Berlusconi, ma superare le condizioni che gli hanno concesso lo strapotere di cui beneficia”. Ricapitolando: Ferrero non è interessato a partecipare al governo, almeno non con tutti i protagonisti annunciati. È invece d’accordo con un’alleanza che scacci quanto prima Berlusconi e che, per tutelarsi, si dedichi successivamente alla legge elettorale. Quindi? Una volta vinta la battaglia, ognuno per la sua strada? Qualcuno mi aiuti.