Ieri, 21 aprile, Sul Romanzo ha festeggiato quattro anni di attività. Mi ricordo bene quel giorno del 2009, quando ho scritto il primo post. Non volevo soltanto un blog personale, desideravo confrontarmi con altri, condividere punti di vista diversi su libri, scrittura ed editoria. Se mi avessero detto il 21 aprile 2009 come sarebbe diventato Sul Romanzo nel 2013, non ci avrei creduto. Ogni giorno una media di 3.100 persone visita il sito, quasi 100.000 visite uniche al mese, migliaia di persone ci seguono e discutono su Facebook o Twitter. Vorrei provare a spiegarvi le possibili ragioni di quanto è accaduto in quattro anni.
Roma non è stata costruita in un giorno, stessa sorte per Sul Romanzo. Decine di collaboratori sono una bellissima avventura di raffronto e, al medesimo tempo, possono originare scontri e incomprensioni. Io sono una persona paziente, ma quando decido di chiudere una porta, perché ho capito che non c’è altra soluzione, chiudo senza esitare. Ho sempre pensato che siamo in sette miliardi di persone nel mondo, diventare scemi per qualcuno non ha davvero senso. Questa lucida visione mi ha permesso di avvicinare persone di talento e di sbattere qualche porta in faccia, perché un gruppo, per migliorarsi, ha bisogno di schiettezza, oltre che di duro lavoro.
C’è una redazione che si impegna ogni giorno, sia nel blog sia nella webzine bimestrale, ogni articolo è passato sotto la lente di un microscopio redazionale con severità. Non accettiamo pezzi grossolani, puntiamo alla qualità mettendo in discussione sostanza e forma, chiedendo al collaboratore, laddove necessario, di riscrivere una o più parti. Nel tempo ci siamo dotati di strumenti come calendar (per organizzare la scaletta dei collaboratori), teniamo diversi fogli excel per catalogare i passi compiuti, ci scambiamo informazioni e idee su Podio, intratteniamo di continuo rapporti con case editrici e scrittori, partecipiamo a eventi e festival letterari (per esempio fra meno di un mese saremo presenti a una conferenza al Salone del Libro di Torino).
Sul Romanzo è una palestra per tutti noi, impariamo a scrivere, a leggere e a lavorare con impegno in un gruppo.
Inoltre, non ci piace agire come fossimo un’isola, coltiviamo invece relazioni costruttive con altri lit-blog italiani (l’anno scorso Sul Romanzo si è attivato con diversi collaboratori per sostenere kLit, il primo festival europeo dei blog letterari). Tuttavia non siamo ipocriti, ci sono colleghi che non ci piacciono affatto, perché fanno marchette a gogò oppure perché trattano le case editrici a pagamento come quelle che non sono a pagamento (chi ci segue da anni sa che ci battiamo contro l’editoria a pagamento, la riteniamo un prodotto tossico del mercato editoriale).
Da alcuni mesi abbiamo aumentato il numero di post ogni giorno, allargando la visuale e facendo conoscere eventi interessanti e notizie sfiziose.
Un ringraziamento di cuore va, in primo luogo, ai tanti lettori, che, attraverso le loro mail critiche, hanno costretto Sul Romanzo a intraprendere certi percorsi e non altri.
Il secondo ringraziamento lo dedico ai collaboratori, ognuno, nella sua specificità, contribuisce a migliorare il progetto. In particolare, ringrazio Gerardo Perrotta e Alessandro Puglisi, con i quali scriversi o sentirsi a telefono alle sette del mattino o all’una di notte, o nei giorni festivi, è, bontà loro, sempre più frequente.
Ringrazio i redattori della webzine, l’Art Director Daniele Vignato, i collaboratori interni ed esterni. Infine, ringrazio i consulenti dell’agenzia letteraria, senza i quali non potrei gestire il crescente numero di servizi che forniamo.
Quattro anni permettono di considerare Sul Romanzo non più un’idea o un hobby, neanche una start-up, qualcosa di più. L’Agenzia Letteraria Sul Romanzo sta intensificando le attività ed è vicino il giorno in cui potrò far confluire risorse economiche nel blog e nella webzine (per la verità, questa fase è già iniziata, entro la fine del 2013 includerà tutti i collaboratori). Domanda seria: quanti blog letterari italiani pagano i collaboratori per i loro articoli? Noi inizieremo a farlo nell’autunno prossimo. Ma a certe condizioni: nell’epoca di internet non basta scrivere un articolo e arrivederci, il pezzo va seguito, va portato nei social network, bisogna accompagnarlo in mezzo all’opulenza d’informazione; chi non capisce tale concetto sta vivendo nell’era internet che poteva funzionare fino al 2008-2009, in questi ultimi anni è in corso una mutazione nel giornalismo culturale e va interpretata con efficacia partecipativa.
È dalla fine degli anni Novanta che seguo i rapporti fra editoria e giornalismo, una passione che è diventata parte del mio lavoro e che mi permette, grazie allo sforzo di alcune persone che ritengo dei fari a livello internazionale, di indirizzare Sul Romanzo verso il futuro, pensando a come potrebbe presentarsi il mondo dei libri fra 5-10 anni. Uno sforzo d’innovazione che, dopo quattro anni di tentativi (alcuni sbagliati, sia chiaro), sta diventando sempre più lo spirito intrinseco del progetto.
Per avere uno spirito innovativo servono persone con vedute larghe, con voglia di fare, con passione da vendere, con intraprendente lungimiranza, non c’è spazio per litigiosi, superbi, invidiosi o disfattisti (se ci sono stati fra i collaboratori, li abbiamo persi per strada, e se ci sono, li perderemo). Quello che alcuni non hanno ancora capito è che Sul Romanzo crede nella miglioria e pensa che lamentarsi della crisi economica o del sistema non produca nulla. Nella contemporaneità bisogna imparare a fare i surfer, stando sull’onda e precedendola di pochissimo. Chi non crede nei sogni e non lavora duro per realizzarli ha già perso in partenza, quindi perché lamentarsi?
Oriana Fallaci, in un suo libro, ha scritto: «Per non assuefarsi, non rassegnarsi, non arrendersi, ci vuole passione. Per vivere ci vuole passione».
Passione, questo, in primo luogo, ci anima.
Buon compleanno Sul Romanzo!
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