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Qualche giorno fa sono stato per un po’ ad assistere alle riprese de “Il giudice meschino”, la fiction tratta dal romanzo di Mimmo Gangemi ambientata a Reggio e in provincia. Ci sono capitato quasi per caso, giravano vicino casa mia e passando con mia cognata sono stato praticamente obbligato a fermarmi pena l’odio definitivo e perenne da parte sua che mi sarei guadagnato non facendolo: c’era Luca Zingaretti. Confesso però che mi sarei fermato lo stesso, non ero mai stato spettatore delle riprese di un film. Sono rimasto piacevolmente sorpreso dall’ambiente: tanti curiosi come me e mia cognata, ma anche tanta umanità e semplicità, sia da parte del pubblico che soprattutto da parte della troupe cinematografica. C’era la vecchietta in vestaglia con il bastone che, incurante del servizio d’ordine, a braccetto di un’altra signora si è intromessa in una scena per salutare gli attori. Giravano Luca Zingaretti e Luisa Ranieri, e tutti e due si sono fermati sorridenti a salutare la signora, la quale raggiunto l’obiettivo che si era prefissato se ne è andata soddisfatta a sedersi su una sedia a fianco del set, sul portone di casa sua. Mentre scattavo qualche fotografia in posizioni acrobatiche, mi sono sentito toccare sulla spalla, e un’altra signora mi ha apostrofato, seppur sorridente: “Ma scusati, vui siti masculu, chi v’interessa Zingaretti? Lassatindillu vardari a nui, chi simu fimmini!” In questa atmosfera, e lo voglio sottolineare, la troupe, gli attori, e soprattutto il servizio d’ordine si sono comportati meravigliosamente; una gentilezza, una pazienza con il pubblico insospettabile, direi quasi sovrumana. Sempre sorridenti, mai un urlo, mai un’imprecazione che sarebbe stata tutto sommato giustificata, visto che giravano in una strada aperta al traffico e piena di curiosi. I presupposti per un successone ci sono tutti: la storia è di ottimo livello, il cast e la troupe altrettanto. Se il buongiorno si vede dal mattino, credo proprio che a lavoro finito potremo assistere a un prodotto di alto livello. Sarebbe tra l’altro un ottimo palcoscenico per Reggio e la Calabria tutta. Questa terra ne ha bisogno, di pubblicità positiva.
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