Magazine Bambini

Sull'essere di città. dentro.

Da Vale
E' inutile.
Devo arrendermi alle evidenze.
Dunque, spiego.
Ieri tutta felice propongo ai bambini: "Ehi, facciamo due passi nel bosco?"
Uno: "Sì dai! Vado a preparare lo zaino! Dunque: tre succhi, la lente, la merenda...."
Due: "Sì!! Mi metto i pantaloncini, le maniche corte e gli scarponcini..."
Tre: "Ohhhh bocco!! Sìììììì.... Lupo groscio.... noooo bavooooo..."
Ok, dico. Mi tolgo la felpa e usciamo.
Tagliamo dal prato.
Quel prato che era così:
SULL'ESSERE DI CITTÀ. DENTRO.
Solo che ora l'erba mi arriva fino alle spalle e fiori gialli sono tutti soffioni. Ah, e io soffro di allergia. Dunque, partiamo. Il Tre si perde subito. Nell'erba alta non si vede, ma lo sento.  Lo trovo. Nel tentativo di soffiare il soffione, lo mangia. Ok, mi dico, Sabine approverebbe. Lo prendo in braccio. Sorpassiamo il prato e arriviamo sul sentiero, giriamo nel bosco dopo il mucchio di letame.
Panico. Stupida che sono! Ma si può!!! Fango, palta, melma, rane, anatre... Sprofondiamo. Io con le mie simpatiche scarpe da ginnastica. E anche l'Uno. Saggio Due. Guadiamo il sentiero con intoppi, stringhe slacciate melmose, scivolate, io con in braccio il Tre col ciuccio che cade e cade e poi... ...un mega attacco di allergia acuta. Perfetto. "Ma porc.... natura di m.... un bel parchetto asettico e via eccheccav....!!"
I bambini con i pantaloni arrotolati, le scarpe infangate e io che impreco arriviamo sulla strada che conduce all'agriturismo. E' chiuso. Sbarrato. Ci sediamo lì davanti al cancello e tristemente facciamo merenda. Il Tre dà una manciata di erba dal cancello alle capre e con la stessa mano mangia la cioccolata. Non guardare MiV, non guardare, mi dico. Tutta salute....
Torniamo a casa. 
Crisi allergica. Sono le dieci del mattino, non mi è ancora passata nonostante l'antistaminico. Ho la testa che mi si spacca e il naso rosso. Forse è meglio se mi dedico ai bulbi.
SULL'ESSERE DI CITTÀ. DENTRO.
Mi danno più soddisfazione.


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