Giovedì 07 Febbraio 2013 21:24 Scritto da Martina Vecchi
Ne mangiavano di ogni genere, ma il loro preferito era di gran lunga il groviera. Lo raccattavano un po’ qua e un po’ là, dove capitava, soprattutto nel retrobottega del droghiere e nel cortile interno della cucina di un ristorante molto rinomato in città.
Era buono soprattutto quando il cuoco lo cucinava assieme all’erba cipollina e alcune strane spezie, e ci faceva le salse da mettere nelle insalate o in qualche piatto esotico.
Accadde però che il ristorante chiuse.
Una sera, infatti, la polizia e l’ambulanza arrivarono a tutta birra con tanto di sirena.
Il mattino seguente si seppe, dal primo notiziario della giornata e dai quotidiani, che molte persone a cena nel ristorante si erano sentite male dopo aver consumato un piatto con una salsa a base di formaggio.
Era presto per sapere se la causa fosse imputabile al formaggio o ad altri ingredienti, ma il ristorante dovette comunque chiudere per essere a disposizione dei sopralluoghi della polizia. Intervennero medici, l’ufficio igiene, insomma, un affare grosso, perché il ristorante era davvero molto famoso, e segnalato su tutte le guide, compresa quella del Gambero Rosso.
Dopo le dovute analisi si scoprì che il responsabile dell’avvelenamento di gruppo era stato il formaggio. Morale: ristorante chiuso e niente più formaggio.
I due topolini dovettero limitarsi alla drogheria, ma nel giro di poco il gestore andò in pensione, e la bottega diventò un negozio di ferramenta.
I topini non sapevano più dove trovare l’adorato formaggio: erano piccoli, non si allontanavano mai troppo dal loro rifugio, raramente uscivano di giorno, e di notte la città era piena di insidie.
Per qualche tempo si arrangiarono a mangiare un po’ di tutto, carta straccia, bucce di banana, verdure bollite, rifiuti vari, ma di formaggio neanche l’ombra.
La soluzione si palesò durante una disquisizione che aveva per argomento la Luna.
Uno dei due topini sosteneva che la Luna fosse fatta di carta, mentre il secondo era convinto che fosse di lana. I due stavano per litigare, quando un terzo topolino saltò su affermando che la Luna era fatta di formaggio.
A tutta prima i due topini ci scherzarono su, ma in seguito la fame li spinse a prendere in considerazione l’idea di fare una capatina in cielo, così, per tagliare la testa al toro.
Pif, il topino chiaro, era tra i due il più diffidente:-Si è sempre parlato tanto di questa storia della Luna di formaggio.
Quando ero bebè la mamma mi leggeva sempre un librino dove c’erano degli astronauti che scoprivano cha la Luna è fatto di formaggio, e ne portavano in gran quantità sulla Terra, facendo fallire molti caseifici… Ma era solo una storia!
Secondo me dovremmo pensarci bene, prima di fare un passo così azzardato…-.
Pluf, il topino più scuro, era molto più spiccio:- Abbiamo fame, formaggio non ce n’è.
Mi sono stufato di mangiare sempre le pagine dei quotidiani. L’inchiostro è molto indigesto, e mi fa venire male al pancino.
Rivoglio il formaggio coi buchi!-.
E la decisione fu presa.
Una mattina i due topolini si recarono al parco giochi dall’omino che vendeva palloncini, e si fecero dare un bel palloncino blu; si legarono il filo ben saldo in vita e presero il volo.
Il viaggio fu abbastanza turbolento a causa della presenza di molte nuvole che impedivano la visuale.
In più era periodo di ferie, e a bassa quota si incontravano stormi di piccioni viaggiatori diretti a sud. Per non parlare del traffico di cicogne, impegnate a consegnare fagottini nelle case.
Qualcuna sbagliò indirizzo, e molte famiglie presentarono reclami.
Ma i due topini se la cavarono senza troppi problemi.
Una volta giunti sul suolo lunare i due avvertirono subito un buon profumo.
Un odorino familiare…
Si sedettero e notarono che in effetti la luna era gialla con molti buchi. Il topolino più coraggioso prese un coltellino che si era portato con sé e tagliò una fetta di Luna.
La annusò.
Proprio un profumo inebriante.
Ne assaggiò un pezzettino.
Gruviera!
E della migliore qualità!
Incredibile, il terzo topino aveva ragione, la Luna è fatta di formaggio!
I due amici ne fecero subito una bella scorpacciata, era da un po’ che non ne mangiavano.
Con la pancia piena si ragiona meglio.
-Adesso però come la mettiamo? Il formaggio c’è, ma è quassù, e noi abitiamo laggiù…-, fece notare Pif, il topino saggio.
-Be’, un ‘idea ce l’avrei…-, suggerì Pluf.
I due topolini decisero di organizzarsi al meglio:
nei pressi della loro tana, in città, c’era una vecchia ghiacciaia funzionante, la usavano un po’ tutti lì intorno, per refrigerare quel che riuscivano a trovare in giro.
-Potremmo costruirci una mongolfierina tutta per noi, ci mettiamo dentro tutto il formaggio che riusciamo a tagliare, lo portiamo giù, lo mettiamo in frigo, e quando finiscono le scorte torniamo qui.
Che ne dici?-.
-Dico che è un’ideona! Ma non abbiamo pensato a una cosa…-, rispose Pif.
-Quale?-, domandò Pluf.
-Se finisce la Luna? Se non ci rimane più formaggio?-.
-Naaa, la Luna non può mica finire, sai da quanto tempo sta lassù? Figurati, non siamo mica gli unici a mangiarne… Ho trovato certe impronte di dentini…!-.
Il problema era risolto.
Fino alla riapertura del ristorante. E se non avesse riaperto, vabbe’. Di formaggio ce ne sarebbe stato per molto tempo.
Qualche tempo dopo tutti gli abitanti della Terra, con un po’ di acume e un buon binocolo, poterono ammirare due simpatici topini fare un picnic e salutare dall’alto.