Nei mesi scorsi ho spesso accennato ad un nuovo progetto a cui stavo lavorando e di come questo mi facesse sentire carica e piena di energia.
Credo che chiunque abbia provato almeno una volta quella sensazione di benessere e spinta che ci invade quando stiamo facendo una cosa che ci appassiona. Sì, passione. Perché per questo nuovo progetto non si parla di risvolti economici o lavoro retribuito. No, è uno di quei progetti, come il mio stesso blog, che nascono per la forte passione che si mette nel perseguire un’idea. Un’idea che ci sembra bellissima. Non importa allora il tanto tempo che vi si dedica, non importa se si sottraggono ore al sonno e nemmeno se si sacrifica inevitabilmente un po’ la famiglia. Tutto appare sacrificabile quando è la passione per una cosa a muoverci!
E quando la passione è in comune con altre 14 donne che ci credono quanto te, allora non c’è proprio niente che ti può fermare. Non importa che tu non abbia mai incontrato nessuna di queste donne. E che tu abbia imparato a conoscerle solo attraverso quella rete che spesso viene vista come un demone, ma che a te, finora, ha portato solo gioia, soddisfazioni e contatti con un’umanità immensa e varia. Hai imparato a conoscerle attraverso quello che scrivono ed alle loro opinioni. Hai visto il mondo attraverso i loro occhi e le loro fotografie.
Sono tutte diverse fra loro e da te, ma hanno in comune con te l’aver vissuto tutte le difficoltà che si affrontano quando si lascia il proprio paese per andare altrove. A seconda di dove ci si trasferisca certo le difficoltà possono essere più o meno forti, ma ci sono sentimenti e sensazioni che noi tutte proviamo ovunque noi siamo. Parlo della mancanza della famiglia e degli amici, della difficoltà di ricostruirsi un tessuto sociale e di trovarsi ad usare una lingua che non ci appartiene, di combattere gli inevitabili giorni di malinconia. Per alcune di noi si tratta anche di essere o apparire forti e sicure perché anche i nostri figli si sentano protetti, per altre di affrontare tutto da sole, senza nemmeno il conforto della presenza di un compagno. Chiunque abbia scelto la strada dell’espatrio può capirle benissimo queste sensazioni.
Da qui nasce il “nostro” progetto corale: un nuovo blog dove raccogliere tutti i nostri racconti. Perché siano di compagnia e conforto per chi già vive lontano dall’Italia e perché siano invece di aiuto per chi sta cercando il coraggio di partire. Per aiutarlo a fare chiarezza perché i nostri sono racconti veri di vita vissuta e di sensazioni provate. A volte sono resoconti di momenti di malinconia e di sfogo, a volte di momenti di meraviglia e divertimento! Perché, nell’espatrio, c’è dentro tutto questo.
Dove ci troviamo? Direi che il nome del nuovo blog è più che significativo: “Amiche di fuso”! Perché siamo sparse per tutto il globo con fusi orario diversi: dagli Stati Uniti all’Europa, dal Kuwait alla Thailandia.
Non è stato facile, ma siamo tremendamente orgogliose del risultato ottenuto. Lunedì abbiamo lanciato la nostra pagina Facebook e siamo state accolte in un modo che assolutamente nessuna di noi si aspettava. Non si è trattato solo di puro consenso, ma di gioia ed entusiasmo che ha commosso tutte noi.
Grazie quindi a chi già ci segue in questo bel progetto.
Grazie alle mie compagne di avventura che ci hanno creduto fino in fondo superando anche i momenti di fatica, di stallo ed anche quelli, inevitabili, di scontro.
E grazie, soprattutto, a mio marito che ha sopportato il mio essere spesso con la testa da un’altra parte e sempre con un occhio buttato sul pc o sul telefono.
I mie figli non li posso ringraziare perché sono ancora troppo piccoli per capire quanto questo progetto è stato ed è importante per la loro mamma. E che, a volte, lei si senta imprigionata nel suo ruolo di madre 24 ore al giorno ed abbia voglia di riprovare passione anche nel fare altro. Pur amandoli infinitamente.
Espatriare è imparare a contare principalmente su sé stesse.