Torna di nuovo alla ribalta delle cronache locali la questione ProLoco. A sollevare di nuovo il problema stavolta è Emanuele Capretta. Capretta fu incaricato di tentare di riformare l’organismo dopo le dimissioni del Direttivo “Mazza” circa due anni fa, ma tentativo poi fallì e seguirono due anni di chiacchiere al vento. Ora Capretta presenta un argomento interessante e perfettamente condivisibile, dicendo qualcosa di simile a quanto già affermato in queste pagine, ossia che la ProLoco è organismo autonomo di diritto privato e non soggiace ai voleri della politica, almeno non ufficialmente. Per cui non si capisce come l’Amministrazione Comunale possa arrogarsi il diritto di commissariarla.
Quel che è certo, però, è che qualcosa bisogna pur farlo vista la stasi in cui ci troviamo. La ProLoco è ferma da oltre due anni e non c’è traccia di movimenti. Quindi un commissariamento sarebbe auspicabile, a patto che provenga non dalla politica ma dall’organismo preposto. Che poi si debba giungere ad una nuova assemblea dei soci in tempi più che brevi è evidente vista la situazione della città in termini di iniziative culturali e ricreative, totalmente prive di un coordinamento.
Rimane la curiosità: chissà chi avevano in mente i nostri amministratori come “commissario”? Io un’idea ce l’ho, ma non la dico…
Luca Craia