Finite le analisi elettorali, chi si interessa sta già passando a preoccuparsi dei nuovi problemi che sorgono, per esempio l’attacco alla RU 486, la pillola per abortire. Io invece sono stata a casa malata per qualche giorno, e ho avuto modo di sfogliare il numero de Il manifesto di mercoledì scorso, dove ho trovato alcuni spunti interessati sulle ultime elezioni, cose minori magari, passate inosservate.
Partendo da una cosa non tanto minore: il successo della Lega. Inizia a prendere piede anche in centro Italia, nelle regioni tradizionalmente “rosse” (13% in Emilia Romagna!). Io ho sempre pensato che tutti questi famosi ex comunisti che votano Lega non siano mai stati veramente comunisti (lavoratori di tutto il mondo unitevi? o fatevi concorrenza?). Un leghista di sinistra, diciamo, citato sul manifesto: mi sento di fare lo stesso che faceva il mio nonno partigiano. In fondo liberiamo tutti e due l’Italia dagli stranieri (e non è l’unico a fare queste affermazioni senza senso). E poi: penso che sia di sinistra invitare gli immigrati a combattere per la libertà nei loro paesi di origine. E di destra permettere che vengano qua, a lavorare nelle nostre fabbriche lasciando al potere, in patria, despoti sanguinari. Un’analisi sofisticatissima (forse Parigi avrebbe dovuto fare lo stesso: fratelli Rosselli, fate una cosa di sinistra, tornate in Italia).
Un’altra cosa interessante. Ci si è stupiti: nella provincia dell’Aquila ha vinto il Pdl. Ma come? In realtà, a L’Aquila rispetto alle europee il centrodestra ha perso circa 20 punti percentuali (dal 60% al 40%), però il resto della provincia (dove hanno sede le ditte edili che hanno gli appalti della ricostruzione) ha votato Pdl, stufa delle proteste e delle lotte degli aquilani. Se fosse questo il motivo, grande esempio di generosità e solidarietà.
In Val Susa, il candidato del Movimento a 5 Stelle ha preso in certi comuni quasi un terzo dei voti, perché era l’unico anti-tav. Cosa sarebbe successo se il centrosinistra si fosse schierato contro la tav?
Lecco è passata dalla Lega alla sinistra (evviva, almeno quello).
La Carfagna ha preso 21,000 preferenze solo a Napoli; 10,000 preferenze per Sandra Mastella; 13,000 per Renzo Bossi; eletta Nicole Minetti, igenista dentale di Silvio Berlusconi ed ex ballerina di Colorado Cafè. Che immensa tristezza.
Nelle polemiche sulla candidatura della Bonino, mi pare sia sfuggita ai più (me compresa) la presenza nel suo comitato elettorale di Francesca Mambro e Valerio Fioravanti, ex terroristi di estrema destra responsabili di decine di omicidi.
Infine, nel consiglio regionale calabrese non ci sarà nemmeno una donna. 48 consiglieri, tra maggioranza e opposizione. TUTTI UOMINI.