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Sulle tracce dei Borromeo: l'Isola Madre

Creato il 12 settembre 2014 da Artesplorando @artesplorando

Sulle tracce dei Borromeo: l'Isola Madre

Interno del palazzo dell'isola Madre

Concludiamo oggi questo primo viaggio di Art'esplorando arrivando con il traghetto sull’isola Madre, prezioso gioiello incastonato nelle acque del lago Maggiore.Conosciuta in tutto il mondo per le sue raffinatissime collezioni botaniche, è la più grande delle isole del Verbano ed emerge dalla superficie dell’acqua con un profilo esuberante, tracciato dalla vegetazione rigogliosa che si estende sulla maggior parte della sua superficie e dalla massa squadrata del palazzo, costruito sulla sponda meridionale e sul punto più elevato dell’isola.In posizione defilata rispetto all’isola Bella e all’isola dei Pescatori, fu probabilmente la prima tra le isole ad essere abitata. Alla lussureggiante natura del giardino si affiancano l’antico palazzo, al cui interno si conservano prestigiosi arredi di casa Borromeo, e la cappella di famiglia con la bella facciata decorata da pannelli in terracotta.Le vicende dell’isola Madre si legano a quelle della famiglia Borromeo dal 1502 quando iniziarono i primi lavori di trasformazione dell’isola in luogo di delizie e residenza privata per volere di Lancillotto Borromeo; nel 1542 l’isola aveva già iniziato ad assumere l’aspetto di un giardino e circa quarant’anni dopo, Renato I Borromeo, iniziò i lavori di trasformazione del palazzo affidandone la direzione a Pellegrino Tibaldi, figura di spicco della cultura lombarda contemporanea e architetto di fiducia di San Carlo. Alla fine del 1700 l’isola appariva sostanzialmente come oggi e iniziò ad essere considerata un luogo di pace e riposo grazie al clima mite ed alla lussureggiante natura. Furono in seguito costruite le serre (1826) e la cappella di famiglia (dal 1858), eretta sul lato orientale del grande piazzale, cui ha dato il nome. Il nome «Madre» tutt’oggi in uso, è per alcuni un omaggio alla supremazia storica dell’isola nel bacino del Verbano, per altri a memoria della benevola disposizione della madre del conte Renato, Margherita Trivulzio.Porcellane e livree, dipinti di famiglia, arazzi e letti a baldacchino decorati con sontuosi broccati compongono un affascinante affresco di vita cortese che non mancherà di stupirvi. Il palazzo dell’isola Madre infatti, aperto al pubblico nel 1978, è allestito con preziosi arredi provenienti da varie dimore della famiglia Borromeo che restituiscono un suggestivo itinerario attraverso ambienti che ricalcano lo stile di vita del XVI e XVII secolo. Di particolare bellezza il salotto veneziano con le pareti decorate a trompe l’oeil che ricordano quelle di un gazebo fiorito. Imperdibile la sezione dedicata ai teatrini delle marionette di casa Borromeo, le cui rappresentazioni, essenzialmente destinate all’intrattenimento ed allo svago, coinvolsero dalla metà del XVII secolo in poi, i membri della famiglia, gli amici e la stessa servitù. Dalle grandi finestre al piano nobile infine l’affaccio sul golfo Borromeo con l’isola Bella e l’isola Pescatori è così armonioso da far indugiare l’occhio di fronte tanta bellezza.Ma l'aspetto che forse attirerà maggiormente la vostra attenzione è il meraviglioso giardino, la cui storia parte da lontano: nel 1500 l’isola fu riscattata dalla Curia di Novara ed appena due anni dopo ebbero inizio i lavori di trasformazione che portarono la più grande delle isole del golfo Borromeo a diventare dapprima un frutteto, poi un uliveto ed infine un agrumeto. Oggi quello dell’isola Madre è un giardino botanico unico per le essenze vegetali rare ed originarie di ogni parte del mondo qui conservate. Questo parco all’inglese regala viali ombreggiati dove passeggiare e splendidi cannocchiali verso il lago dove ammirare il panorama; tra i pendii verdi viene offerta al botanico un’ampia materia di studio e al turista fioriture continue ed esuberanti frutto del lavoro di mani sapienti. Ogni momento dell’anno permette di scoprire fioriture nuove e angoli nascosti del giardino: dai boschetti di magnolie a quelli di bambù, dalle profumate pergole di glicini alle spalliere di agrumi, dai parterre di camelie antiche fino alle vasche traboccanti di ninfee o fior di loto.Una visita sicuramente la merita anche l'isola dei Pescatori, l'unica stabilmente abitata dell'arcipelago. Anche se fra tutte è quella forse meno legata alla storia dei Borromeo.Il viaggio che mi ha portato ad esplorare i luoghi, la storia e l'arte di una delle famiglie nobili più potenti e antiche d'Italia termina qui. Molti altri sono i luoghi legati ai Borromeo che non ho potuto visitare (non tutti sono aperti al pubblico):
  • Palazzo Borromeo d'Adda in via Manzoni a Milano
  • Palazzo Arese Borromeo a Cesano Maderno (MB)
  • Villa Visconti Borromeo Arese Litta a Lainate, del ramo dei Visconti-Borromeo
  • Villa San Carlo Borromeo a Senago
  • Palazzo Gabrielli-Borromeo, a Roma palazzo ristrutturato dal cardinale Vitaliano Borromeo (1720-1793)
  • Villa Borromeo a San Casciano in Val di Pesa (Via Borromeo 110)
  • Castello Borromeo a Origgio (VA)
  • Castello Borromeo di Corneliano Bertario
  • Castello Borromeo di Peschiera Borromeo (MI)
  • Castello Borromeo di Camairago (LO)
  • Castello di Cassano d'Adda
  • Villa Borromeo d'Adda di Cassano d'Adda
  • Almo Collegio Borromeo di Pavia
  • Villa Silver (Lesa, Lago Maggiore)

Al prossimo viaggio ...

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