Mi faccio affascinare facilmente.
Amo stupirmi e restare conquistata dalla passione.Non importa quale sia, ma deve essere totale, struggente e totalizzante.La passione rende migliori. Non importa di cosa uno sia appassionato ma mi piace quando arde in modo completo, totalizzante, eccessivo. Le mie passioni sono così, ma lo sono in modo effimero. Non sono mai riuscita a radicarmi in una e rimanere salda per tutta la vita. E’ il mio carattere. Sono fatta così, le divoro velocemente senza andare in profondità, ma ammiro molto quelli che ne inseguono una per tutta la vita.Persone folgorate dalla loro passione che con tenacia, metodo e spese la inseguono e la perseguono.In ambiti diversi. Può essere la passione per il proprio lavoro, per il ballo, per un film, per un mezzo di trasporto. Rimini mi offre uno splendido punto di osservazione su simili mondi. Un esempio? Il Molo Street Parade oppure il Cartoon Club a fine luglio. Per dieci giorni la mostra mercato del fumetto, gli incontri, il cinema, gli ospiti di susseguono, ma sopra di tutto gli appassionati di cartoni animati. Ognuno il suo, il suo mondo, la sua fissazione. Li incontri per la strada vestiti come i loro eroi: abiti, accessori, armature, acconciature, tutto ricostruito alla perfezione. Quando ne incontri uno singolarmente lo guardi stranito e ti chiedi dove starà andando quel folle, ma quando li vedi riempire tutto il piazzale Fellini sgargianti e colorati, che cercano tra le bancarelle qualcosa dei loro beniamini, li osservi in una prospettiva diversa. Tra i tanti quello che mi ha più colpito era un ragazzo vampiro. Non vi posso dire vestito da vampiro, non era così. Si capiva che aveva cercato di costruirsi COME un vampiro, di “esserlo”. I lunghi capelli neri erano suoi; una camicia bianca piena di svolazzi sopra un pantalone in pelle attillato, il bastone da passeggio con il pomello d’argento lavorato, gli anelli, una certa grazia nei movimenti, non affettati, ma studiati e, sopra di tutto, i canini a punta. Non vi so dire se fosse ricorso ad un dentista per una ricostruzione ma non erano finti tipo quelli di carnevale, erano solidali con il resto dei denti come se veramente fossero sempre stati lì. Si aggirava tra i banchi scambiando qualche parola con i venditori, composto, folle. Con uno spirito completamente diverso ma con la stessa passione al fondo si anima il Summer Jamboree di Senigallia. Giunto alla sua quattordicesima edizione è più di un festival sulla cultura americana degli anni ’40 e ’50! Non è solo una rievocazione, è uno stile di vita, è una ricerca del particolare. In dieci giorni (dal 3 all’11 agosto) gli eventi sono moltissimi, la città di riempie di musica rock and roll, rockabilly, doo wop, rhythm ‘n’ blues, country, hillbilly, western swing, jive, boogie. Dance camp ma anche spazi improvvisati. La musica è ovunque e qualsiasi posto è buono per ballare. Nulla è rigidamente codificato: si balla, si vive, si respira, ci si diverte in pieno stile americano di quegli anni. Sorprendente vedere tante persone vestite secondo la moda dell’epoca: gonne ampie, occhiali a gatto, rossetto rosso fuoco, nastri tra i capelli cotonati. Le donne molto femminili nei loro vestiti a vita stretta, un tripudio di pallini bianchi e accessori. Gli uomini con il pantalone un po’ corto, le bretelle, le scarpe lucidate, i ciuffi, le basette, le maniche arrotolate, i vestiti da marinaio. Le auto, i cibi. Tutto a tema. La voglia di essere parte integrante di questo modo di vivere diventa fortissima. Ovunque una sana voglia di divertirsi, senza tensioni: anche a tarda notte non si trovano ubriachi molesti o pattuglie di forze dell’ordine intente a contenere i facinorosi. Tanta musica ovunque; esposizione di auto e moto, abiti, il party hawaiano, le donuts vendute per la strada, il burlesque. 300.000 presenze questo anno, un’ottima organizzazione. Certo se pensate di parcheggiare nei pressi del centro siete completamente fuori strada ma la manifestazione ha istituito delle navette gratuite che dall’uscita dell’autostrada e da tre parcheggi scambiatori fanno la spola con il centro. I servizi ci sono, basta utilizzarli (diciamo che le toilette chimiche sono tremende ma che altro si potrebbe fare?). Sono rimasta estasiata da un corner organizzato da un gruppo di parrucchieri e la Lega del filo d’oro dove per tutta la notte ci si poteva far pettinare in stile. Ovviamente la lista era interminabile ma il prossimo anno troverò assolutamente il modo per farlo! Non solo acconciature ma veri e propri tagli di capelli favolosamente retrò. Questo quello che vi posso dire e il resto potete trovarlo dando una sbirciata al sito (http://www.summerjamboree.com/) , ma non posso raccontarvi lo spirito e l’atmosfera. La magia di cui l’aria era permeata, le coppie (anche di non giovani) che ballavano a ritmo sfrenato, persone normali che adorano uno stile e che una volta all’anno lo possono portare allo scoperto senza sentirsi fuori posto, anzi, sentendosi assolutamente nel posto giusto! Un invito per il prossimo anno: se siete in zona non perdetevelo!Paola Comelli(http://wonderpaola.blogspot.it/)
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