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Summer never ends. It just changes place.

Creato il 03 settembre 2014 da Agipsyinthekitchen

Devo cominciare a scrivere. Devo mettere in ordine i pensieri, e scrivere.

Aprire il computer e ricominciare a essere in modalità multi tasking: scrivere una mail, rispondere a una chat, stabilire budget, avanzare progetti e buttare giù idee, che chi si ferma è perduto.

E’ quell’attimo.
Le luci della città come piccole stelle comete catapultate sull’asfalto.

Ma.

Ma per un momento, uno solo ancora, lasciatemi indugiare in quella lentezza così dolce che appartiene al rito e al ritmo della vacanza.Quel momento quando non ci sono scarpe, ma solo piedi nudi.Quando la sabbia entra nei pensieri e tra i capelli c’è il sale del mare.Quando la mattina è veramente fatta di polvere di oro sparsa per la cucina e il tempo è così magicamente dilatato, così esclusivamente prezioso perchè si può assaporare l’abbraccio della persona che amiamo, risvengliandoci piano, senza fretta, così, come se fosse la cosa più naturale del mondo, con gli occhi appicciati e anche i capelli un po’ appiccicati alla fronte, in queste sottovesti leggeri bianche ancora zeppe dei bei sogni della notte.

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Oggi è il tre settembre  e settembre si sa che è il perfetto primo giorno di scuola: il cielo è blu, l’aria è fresca dopo la pioggia,  nuove righe, nuovi quaderni, sai le righe piccole e blu di un nuovo quaderno che profuma di attese di qualcosa di meraviglioso, e vorrei solo correre a compare astucci pieni di matite ben temperate e mele e lenzuola di lino.

Ho mille nuove ricette da provare, e già una commissione: i muffin arancia e mirtilli rossi per mio fratello. Nonché una serie di to do, come se fossi una bambina in ritardo con la consegna dei compiti estivi: email indietro – circa 540 emails da leggere e rispondere, per essere precisa – ricette da provare, le marmellate da fare, i video da girare, persone da riabbracciare, negozi nuovi da esplorare.

Prima però che tutto questo mi travolga, voglio fare un passo indietro e parlare di questa estate magica, uno spazio temporale di respiri liberatori. Condivisa con chi amo di più, alla ricerca di quel sorriso perduto tra stress e doveri, in un’agenda che ormai aveva lasciato poco spazio per il normale battito del cuore, producendo un pulsare non normale di incombenze senza fiato.

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Quindi così: a bordo di una Mini, partenza Milano, con varie tappe e un’unica vera e straordinaria destinazione: la mia isla magica.

Da Lanzo d’Intelvi, dove vive la mia mamma per sei mesi all’anno, passando per  Varazze, Saint Remy, Arles e Cassis con le sue calanques.. Giungendo a Barcellona, per imbarcarsi verso la mia Formentera.

Una mini piena zeppa: di abiti che sanno di niente se non di vento. Di magliette a righe, pensieri a righe, vestiti a righe. Di un cesto colmo di libri di cucina, mini pimer, il mio composto speciale di spezie per il guacamole – che non esiste estate senza guacamole –  la macchina della Nespresso, che si sappia – e non è marchetta – non esiste risveglio senza il mio caramelito / vanilio / cioccatino, rigorosamente fatto in versione american coffee,e poi spatola e cucchiai in legno. La grattugia mitica per cioccolato e scorze di limone.  I noodles per le cene improvvisate che ci piacciono tanto.

E così: si parte, leggeri in aspettative, con l’unico obbiettivo di stare bene, ricentrarsi su quello che importa veramente, che è poi fulcro di vita e serenità, quella serenità che travolti dal quotidiano a volte ci sfugge, lasciandoci un po’ perplessi, di sicuro molto affaticati.

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E così: si parte, consapevoli che il vero lusso è la possibilità di permettersi di ripercorrere quelle strade, quei sentieri, che ci danno emozioni. Il vero lusso è quando puoi modificare le cose con il solo potere del  pensiero, così da poter urlare a gran voce cos’è questa libertà – libertà di essere noi stesse, un po’ confuse, un po’ sbadate, ma ancorate a chi amiamo, ai nostri valori e in quello in cui crediamo. Libere di non dare adito all’errore ma ripartire da quell’errore con una forma elevata di snobberia e tramutarlo in vantaggio e pregio.

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Prima Tappa. Lanzo D’Intelvi. Mamma.  Ovvero lei che mi ha insegnato la bellezza delle camicie bianche. A fare i biscotti di natale. A pensare oltre. A scherzare. A passare oltre e non accontentarsi mai. A viaggiare, e fare gli autostop a Mykonos.  A non dar per scontata la felicità. Troppe volte nell’ultimo periodo non ci siamo capite. Troppe volte ho scongiurato il rischio di assomigliarle, in una simil forma di ribellione post adolescenziale. Per poi trovarmi con gli stessi capelli fini, solo che lei si pettina e io no. Con tanti sbalzi di umore simili, che a volte penso che il litio nemmeno basterebbe per bilanciare i nostri ups and downs. Mia mamma rimarrà sempre un mistero, e la chiave di svolta è e sempre resterà il bene che comunque, nonostante tutto e soprattutto, ci vogliamo.

Indirizzi Lanzo: La locanda del notaio - Uovo pochè su crostone di pane alla lavanda, fantasia di verdure e crema fredda di mozzarella di bufala, per esempio - , La Nevera. Tornando vero milano, fate la meravigliosa Valmara e fermatevi in un qualsiasi benzinaio per scorte di dadi, ovomaltina e cioccolato.

Varazze: botteghe antiche che sanno di canestrelli di zucchero a velo appena sfornati e tu ti sazi di quegli odori, ti riempi il cuore in una catapulta di pensieri persi, tra nonne, castelli di sabbia, caramelle al rosolio, pan dolce , krapfen caldi di marmellata e estati piccole così. Una cena su un molo, con riccioli di nuvole in un cielo minaccioso di vento e pioggia e barche così vicino da sembrare irreale la distanza. E poi solo il pescato del giorno, una pasta meravigliosa e un crudo che ciao.

Indirizzi Varazze: Il Pesce Pazzo per cena. Shopping da veri foodie da Giordano. E baci di dama a iosa, ovunque, insieme alle focacce che solo al pensiero mi aumenta la salivazione.

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Terza Tappa. Arles, Cassis, St Remy, Le Calanques. Ovvero mare blu, vento e cielo azzurro. Maitre chocolatier, botteghe antiche, vino rosè al posto dell’acqua, pain au raisins e pain au chocolat.Involtini vietnamiti da passeggio. La casa di Nostradamus e cattedrali di Alberi. Raccontiamo sogni, immagazziniamo sorrisi, collezioniamo scarpe e forme per budini. Assaggiamo profumi e viviamo di battiti di cuore sparsi e farfalle nella pancia. Fedeli sempre. Leggere, mai volubili. Musica in diffusione, capelli ancora bagnati dalla doccia, confidenze sparse come segreti sussurrati. Così, semplicemente.

Indirizzi Provenza: NGuyen, trattoria vietnamita ad Arles con cibo da asporto eccezionale. La Caverne d’Alì Babà, in Rue de Grille, sempre ad Arles per ciotole e mani di Fatima, talismani e coperte. Vino rosso, creme brulè e zuppe calde da Chez Caro, sempre ad Arles. A St remy per il miglior cioccolato d’Europa:  Joel Durand .Dormire ad Arles: l’Hotel Nord – Pinus.

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Formentera. La mia isla bonita. Dove il cuore ricomincia  a battere. Dove l’aria è così magica che solo respirarla è già una rinascita. Dove riscopri il lusso vero. E a me piacciono i lussi, ma quelli semplici.Mi piace la grigliata si pesce e la cena preparata su tovaglie profumate con bicchieri colorati. Mi piace la pelle che sa di sale e dopo sole. Mi piacciono i tramonti sinceri, quando l’aria e’ rarefatta e la poesia coincide con la prosa, senza arzigogolazioni. Mi piace la campagna. Mi piacciono i prodotti bio. Mi piacciono i tweed il cachemire e i tessuti jacquard. Mi piacciono le fotografie e le mele caramellate.Mi piace la pizza marinara. Mi piace dormire al caldo, con un orecchio coperto.

Quando torno qui, sento che il mio cuore si spacca nel puro e semplice atto di riconoscenza. Dove  e quando riconosco di nuovo me stessa: in questa sabbia così fine che gioca con la pelle, nelle dita e ti si appiccica addosso. In questa aria così profumata di pineta, mischiata a iodio e alberi di fico che solo respirata e’ un antidoto a ogni dolore . 

Il volto si ricorda che esiste un modo per far curvare solo insu’ le labbra ed un viso che sembra normale diventa incredibile quando fa la sua comparsa questo sorriso che viene dal cuore e prende gli occhi pure..e la luce del tramonto, quella che ti sorprende miracolosamente in spiaggia, ecco ti invade ogni muscolo e permette al corpo di ritrovare la sua dimensione.

E poi. Poi un susseguirsi di pensieri che però poi prendono il largo e vengono cancellati. La mente e’ risettata e nulla sembra più un ostacolo ma solo un passo verso una nuova felicità di consapevolezza. 

Le onde il mare il profumo dei solari la colazione lenta e un po’ annoiata. Nessun scampolo di tecnologia di tutta la giornata. Il mare culla sogni e il rosa del cielo regala speranze e prospettive. 

Al di la di ogni luogo comune. 
La domanda e’ come si fa a lasciare tutto questo e tornare a casa. Come, come. Non si può.  

Tramonti che legittimano orgasmi oculari così circolari e completi e immensi da far sembrare la terra un quadrato.
Indirizzi Formentera.

Cibo:

- Blue Bar per aperitif con nachos e guacamole. Ma anche per pranzo con le meravigliose shiitake croquetas, la tempura di gamberi e i favolosi dessert. Memorabile lo show degli alieni all’aperitivo.

- Marlaca. Aperto da solo tre anni, una piccola oasi nella campagna vicino a San francesi. gusto un po’ francese, contaminazioni italiane e cucina che fa l’occhiolino alla scuola di Adrià. Abbiamo mangiato tartare di tonno con peperoncini del Paese Basco, mele Granny e uova di salmone selvatico. A seguire una favolosa spuma di patate che accompagnava polipo alla brace con caviale di acqua del mar Mediterraneo. Sono rimasta estasiata da una cocotte di cozze con vinaigrette d’agrumi e burro di prosciutto iberico. Totalmente estasiata dalla mousse di mascarpone con granita al frutto della passione e Peta Zetas d’argento. Per non parlare della spugna di cioccolato con caviale di olio di nocciole e oro. Buono e attento il servizio – csa rara per gli standard dell’isola. Lo chef è di Pordenone ma trasferito a Madrid da così tanti anni da aver inglobato non solo la cultura ma anche l’accento, perdendo la sua italianità..questo mi ha fatto un po’ tristezza – l’eccellenza italiana sarebbe bello che venisse esaltata da questi chef che si stanno facendo conoscere a livello internazionale. L’anno prossimo, quando tornerò, mi piacerebbe trovare in menù un ringraziamento e un richiamo alla nostra cultura eno gastronomica. In aggiunta: hanno un favoloso gin bar: ti ghiacciano al momento persino il bicchiere, usando un gin auto prodotto e completamente puro, così da esaltare gli accostamenti. 

Can Carlos. Un classico. Così come gli spaghetti Castiglioni con gambas spadellati al brandy. Peccato che negli spaghetti i gamberi siano solo due, e per una cena da circa 80€ a testa è un po’ un furto legalizzato. La pasticceria è meravigliosa – quest’anno hanno fatto centro con il maître patisserie. Servizio frettoloso – d’altronde facendo 3 turni a sera non poteva che essere così. Location favolosa, tra mille lucine che sembra Natale.

Cana Pepa. Era ottimo per le colazioni. Fino a un anno fa. Fino a quando non hanno deciso di affidare il servizio a camerieri depilati che pensano solo a pavoneggiarsi. Per aggiungere che arrivati a mezzogiorno, per mangiare pancakes, ci è stato risposto che no, i pancakes erano finiti. Sul serio?Sul serio proponete brusche  colazioni fino alle 2pm come scritto da menù, e una volta terminato il mix per i pancakes non siete in grado di rifarlo?Cambiate cuoco…e personale.

Supermercato Tony, a San Francesc.Il migliore anche come rapporto qualità prezzo. Senza dubbio. Pulito, ordinato e con prodotti freschi e verdura e frutta stupendi e ghiotti.

SA Plageta: questo piccolo ristorante sulla spiaggia di Pelaya è delizioso. La frittura e la paella sono le migliori dell’isola. E poi vuoi mettere? si mangia con i piedi nella sabbia. Pranzo e  cena.

Panetteria al km 5, prima del bivio di San Ferran. Minuscola, con torte che sono da sballo. letteralmente.

Pantaleon: gestito da una signora uruguaiana che sembra la maga delle spezie, vende lori di cucina, scialli uruguaiani di lana tricottata, e delizie spagnole, dal vino alle acciughe fino a passare per crackers e biscotti. Formaggi tipici. Pata negra.  Fa anche piccole colazioni. E se il tempo non è dei migliori, c’è un vecchio divano di pelle all’interno circondato da barattoli di caramelle.

Big Store dal re dei cialtroni, Mario Losio…e come non citarlo? Centrifughe allo zenzero,colazioni golose, aperitivi rinforzati, free wifi, e l’allegria di tutto lo staff. Un must.

Bufambo: appena aperto a San francesi, buono il servizio, buonissimo il rapporto qualità- prezzo, ottimo il cibo: pizze con farine biologiche e spaghetti e paste perfette.

Es codol  foradat: proprio accanto a quella che era una volta la casa di Jil Sander, sulla spiaggia più bella dell’isola, Mijorn. Anche qui: paella a gogo.

Shopping.

A San Francesc, Il Mundo Insolito per gli abiti più belli. Poi sicuramente ceramiche, sempre a San Francesc. E Pepe, piccolo negozio di felpe stupende e ciondoli particolari.Per non parlare dello shopping sulla spiaggia, che quello è il migliore e il più hippie. Sempre a San Francesc il piccolo negozio indiano accanto alla chiesa: aneli, cavigliere, pashmine.

Spiagge

Levante. Es Ministre. Mijorn. Cala des morts.

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Ricette

SI perché ho cucinato, cucinato e cucinato. Ed ho adorato. E i miei adorati hanno goduto di questi piatti, e per me questa è stata pura felicità: sapere di aver preparato buon cibo che verrà ricordato insieme a momenti magici vissuti insieme.

Ecco quello che ha fatto più successo quest’estate:

Croquetas di shiitake con confitura di manzana.

Funghi Shiitake  da re idratare in acqua x 1 giorno
Poi tritarli finemente.
Fare una besciamella con farina e panna noce moscata e pepe e quando è calda aggiungere parmigiano gratuggiato
Deve diventare compatta, quasi solida…
Mischiare gli  shiitake con olio di oliva e con la besciamella.Mettere tutto insieme e lascia riposare un giorno in frigorifero
Giorno seguente crea delle palline – crocchette – con il composto e metti tutto in olio bollente, avendo cura  di passare prima le crocchette in  farina poi uovo e poi pan grattato.
Friggere in olio di oliva
E poi marmellata di mele come accompagnamento.

Il mio guacamole. che trovate qui e qui.

Insalata di fusilli con menta, basilico, pomodoro e formaggio di capra semi stagionato.

Fusilli, menta tritata, basilico a iosa. Pelati che andranno fatti cuocere per circa 15 minuti, avendo cura che il sugo non si asciughi troppo. Aggiungere la menta tritata e il basilico. Intanto far cuocere i fusilli, scolarli e passarli sotto l’acqua fredda. Condirli con il sugo, e con foglie di menta e basilico freschi in aggiunta. Gratuggiare sopra scaglie grossolane di formaggio di capra.

Salmone spadellato con ananas e caramellato alla soia.

Pulire il salmone. Nel mentre, saltare in padella l’ananas con il suo succo, un po’ di acqua e la soia. Aggiungere anacardi. Appena la soia si caramellzza leggermente, servire, ancora caldo.

Pasta con seppie e pomodorini essiccati, sfumata al vino bianco

Grandi grigliate con branzini lasciati marinare con lime, aglio in camicia, erba cipollina.

Tartare di avocado, gamberi crudi, cipolla e pomodori, con riduzione di lime, limone e arancia.

i miei must

Libri:

La parte più tenera di Ruth Reichl

Pomodori verdi e fritti e sentimenti al vapore della mia adorata amica Chiara Maci.

La biografia di Giacomo e il libro di Alfonso Iaccarino. 

Nel beauty.

Olio nuxe per il corpo un fondamentale sempre e semprissimo, e burrocacao sempre Nuxe per le labbra e il contorno occhi: un tocca sana post spiaggia. Prodotti Davines per i capelli: i loro balsami e ilii sono stati un life saver per i miei capelli. Argan di Galenic, da mettere a iosa prima dell’aperitivo e sotto il solare. Paul Scerri protezione 8, quando la pelle ormai era abituata al sole.

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