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SUNDAY POST. Da Capezzone a Putin. Tutti i lividi del mondo

Creato il 31 ottobre 2010 da Massimoconsorti @massimoconsorti
SUNDAY POST. Da Capezzone a Putin. Tutti i lividi del mondo Non c’è che dire, ha scatenato l’ira diddio su tutti i giornali russi, bielorussi, ucraini, ceceni e dell’Africa Occidentale. La domanda, che è corsa febbrile in queste ore, è stata: “Dove si sarà procurato quel brutto livido allo zigomo sinistro Putin?” Uniti nella sorte che accomuna i gemelli monozigoti, Vladimir e Silvio non si tirano indietro quando devono dimostrare anche la “fisicità” del loro ruolo politico di dominatori dei rispettivi mondi. Ovvio che le ipotesi su Putin, non essendoci stata notizia di nessun emulo menscevico di Massimo Tartaglia, sono state le più inverosimili. La Pravda ha parlato di un "incontro ravvicinato fra Vlady e un cosacco del Don ubriaco"; la Literaturnaja Gazeta della consueguenza di "un incidente domestico causato da un’anta dell’armadio del bagno che si è ritrovata sullo zigomo di Putin mentre mimava colpi di karate"; la Izvestia di "una capocciata di un orso che si era rifiutato di ballare al suono della balalaika suonata dallo Zar dopo la terza bottiglia di vodka"; la Novaja Gazeta, (ex testata di Anna Politkovskaja oggi giornale delle casalinghe gossippare), lo ha addebitato a "un bunga bunga finito male, con la sottoposta al gioco preferito da Silvio (che Putin ha immediatamente imitato) che all’improvviso, sentitasi attaccata alle spalle, ha rovesciato la testa all’indietro"; il ceceno Khakikat (che tradotto significa “Libertà”), ha dato la colpa ai terroristi islamici che, secondo l’editoriale anonimo del giornale, "avrebbero tirato una Matrioska a Putin mentre stava assistendo alle manovre dell’esercito di Groszny". Ma forse la versione più accreditata è quella accennata dal Prague Post che ha fatto risalire lo zigomo martoriato di Putin ad una lite furibonda con la seconda moglie, stanca di fare il pelouche di Silvio. Alina Kabaeva, ex atleta e modella, stava rinfacciando al marito l’eccessiva tolleranza verso Berlusconi che, ogni volta che la incontra, non può fare a mano di palparle il culo. Quando Putin ha provato a dirle che “Silvio abbaia ma non morde e che se non paga non si diverte”, Alina inviperita gli ha lanciato contro un frullatore dopo aver compiuto una piroetta che ha giustificato la sua medaglia d’oro nella ginnastica alle Olimpiadi del 2004. Nonostante Putin sia famoso nel mondo per il culto narciso e senza confini che ha per il suo corpo, a Kiev si è presentato con quel lividaccio brutto sullo zigomo che ha avuto il merito di renderlo più umano. La stessa cosa ha provato a fare Capezzone in Italia. Ha cercato solo di rendersi simpatico. Ma non ha fatto i conti con i medici del Pdl. A Silvio hanno fatto sparire un taglio da Duomo in faccia in un amen, a Capezzone ogni traccia della vile aggressione dopo un’ora. Tanto durano i trucchi cinematografici comprati nell’emporio Hua Ching sotto casa.

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