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SundayDriver: le molle

Creato il 12 gennaio 2014 da Retrò Online Magazine @retr_online

Dopo il rapido excursus attraverso gli schemi sospensivi, passiamo a ciò che si può fare per la propria auto al fine di migliorare la tenuta di strada, il comportamento dinamico e, perché no, i consumi dove possibile.

La classica frase del tuner da bar è “ho fatto l’assetto” ma cosa può significare? Con assetto si intende la totalità delle tarature meccaniche, statiche e dinamiche, che definiscono il contatto della gomma sull’asfalto: un intervento decisamente impegnativo, oltre le capacità di chi se ne occupa a livello dilettantistico. Nel mondo reale, lontano dalle corse, ci sono molti “lavoretti” semplici e non troppo esosi che possono portare ad effetti tangibili. Il primo, e sicuramente più diffuso, è la sostituzione delle molle: gli elementi elastici di serie prevedono la possibilità di adattare la vettura alle necessità di una moltitudine di guidatori e, chiaramente, non al singolo. Il mercato “dell’aftermarket” invece serve gli individui che scelgono accuratamente cosa vogliono e cosa non vogliono fare con il proprio veicolo. In particolare la sostituzione delle molle permette il controllo dell’altezza da terra, troppo conservativa nella stragrande maggioranza delle auto comuni, consentendo di abbassare il baricentro dell’auto riducendone l’altezza. I fini possono essere vari ma bisogna tenere a mente che, qualsiasi sia l’entità del ribassamento, l’effetto dinamico è ben evidente: un baricentro basso migliora il comportamento in curva rendendo l’auto più rapida nei cambi di direzione e riducendo il coricamento laterale (rollio) ma può rendere difficoltoso il passaggio sui dissuasori urbani o sulle rampe di accesso. Se i fini sono puramente dinamici, inoltre, è sconsigliabile viaggiare troppo bassi poiché si rischia di alterare la geometria sospensiva ottenendo effetti indesiderati.

Se la scelta delle molle è accurata il confort può restare pressocchè invariato: i kit migliori adottano molle progressive che aumentano la loro durezza durante la compressione evitando spiacevoli contatti delle ruote su altri componenti della vettura, pur salvaguardando la schiena degli occupanti.

Un effetto meno evidente del ribassamento è un leggero vantaggio aerodinamico: abbassando il corpo vettura, infatti, parte degli pneumatici viene coperta dal flusso diretto dell’aria e, salvo turbolenze negli spazi tra carrozzeria e ruote, spesso porta a leggere diminuzioni dei consumi ad andature elevate.

Il peso delle migliorie offerte dalle molle di ribassamento prende forma una volta che si individuano i prezzi: con cifre intorno ai 100€ ci si può portare a casa un prodotto valido che può essere fatto installare da un meccanico con altri 150€ circa (il montaggio è molto pericoloso se eseguito da mani inesperte, quindi al bando gli esperimenti di fai-da-te)(cifre puramente indicative).

Più rare sono le auto che adottano le barre di torsione o le balestre al posto delle molle, soprattutto tra i modelli più recenti, e la manipolazione dell’altezza da terra, in questi casi, può essere addirittura più semplice anche se meno  personalizzabile.

Le molle hanno bisogno di essere tenute sotto controllo dagli ammortizzatori e questo sarà il tema del prossimo appuntamento!


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