Sunshine on Leith (UK 2013) Regia: Dexter Fletcher Sceneggiatura: Stephen Greenhorn Cast: George MacKay, Kevin Guthrie, Antonia Thomas, Freya Mavor, Peter Mullan, Jane Horrocks, Jason Flemyng, Paul Brannigan, Emma Hartley-Miller Genere: scozzese Se ti piace guarda anche: Across the Universe, Mamma Mia!, Walking on Sunshine, La parte degli angeli
I'm singing in the rain, anche perché qui in 'sto posto di merda dove vivo io non smette più di venire giù, la rain. Non mi resta allora che seguire il detto: canta che ti passa. Prima o poi anche la pioggia passerà.
I'm singing in the rain just singing in the rain what a glorious feelin' I'm happy again...
"Un applauso per Cannibal...
Perché ha finalmente smesso di cantare!"
Hey, funziona! Cantare funziona, mi è tornato il buonumore ed è tornato pure un cielo primaverile. Magari saranno meno felici coloro che sono stati a sentirmi, visto che non sono proprio intonatissimo, però io mi sento meglio. Sarà per questo che nei film, o almeno in certi film, la gente all'improvviso si mette a cantare. Capita ad esempio in questo Sunshine on Leith, musical incentrato sulle canzoni di uno storico gruppo scozzese composto dai due gemelli Charlie e Craig Reid, i Proclaimers.
Così su due piedi questo nome non vi fa suonare nessun campanello? Non li avete mai sentiti nominare prima? Può darsi, ma sono sicuro che almeno una loro canzone la conoscete: “I'm Gonne Be (500 Miles)”, classico della musica britannica utilizzato in un sacco di pellicole, tra cui Shrek e La parte degli angeli, oltre che nella serie How I Met Your Mother.
Il film Sunshine on Leith è ambientato appunto a Leith, distretto a nord di Edimburgo, in cui i due gemelli Reid (che tra l'altro compaiono in un cameo in una delle prime scene del film) sono nati e tutti i pezzi presenti nella colonna sonora sono rielaborazioni cantate dagli attori di loro brani. Un'operazione che ricorda quella di Across the Universe, la pellicola costruita sulle canzoni dei Beatles, e Mamma Mia!, che si basava invece sui pezzi degli ABBA. Il risultato può essere considerato un incrocio tra questi due titoli, poiché possiede il piglio da commedia romantica del secondo, ma allo stesso tempo anche l'ambizione di creare un ritratto corale e sociale come il primo. Se sul versante romcom si può dire un prodotto riuscito, visto che a livello di intrattenimento funziona e mette di buon umore, quando cerca di trattare tematiche un pochino più impegnative, come la guerra o il rapporto con una figlia ritrovata dopo anni, il film non riesce invece a fare il salto di qualità che avrebbe potuto renderlo qualcosa di memorabile.
Un limite della pellicola potrebbe (e sottolineo il condizionale) essere poi rintracciato nella musica. In patria i Proclaimers sono praticamente un'istituzione, quindi per il pubblico locale una parte del fascino della pellicola sta nel vedere come le loro canzoni sono state inserite all'interno di un contesto narrativo e cinematografico. Per noi pubblico non scozzese questi brani, “I'm Gonne Be (500 Miles)” a parte, risultano invece un filo meno noti rispetto a quelli di gruppi come Beatles e ABBA. Se l'approccio a livello musicale non è quindi così immediato come in un film alla Across the Universe, di contro Sunshine on Leith rappresenta una bella occasione per approcciarsi per la prima volta alla band dei gemelli Reid, che fino ad ora avevo ingiustamente sottovalutato e che invece nella loro carriera hanno scritto una manciata di canzoni davvero niente male. La possibilità è gentilmente offerta dalle reinterpretazioni di un cast che se la cava benino sia da un punto di vista vocale che recitativo e in cui spiccano l'istituzione del cinema britannico Peter Mullan, la promettente bionda Freya Mavor già vista nella serie Skins nei panni della superficiale Mini, e la bomba sexy Antonia Thomas delle serie tv Misfits e Scrotal Recall.
"Antonia, mi stai proprio facendo venire una gran voglia di sco..."
"Scosa?"
"Di Scozia, naturalmente."
Il risultato finale non fa gridare al miracolo, però il film si lascia seguire con grande piacere e fa dimenticare del tutto un altro musical britannico recente incentrato su canzoni 80s, il pessimo Walking on Sunshine. Sulla lunga distanza, va detto, i meno patiti del genere musical come me il colpo un po' lo accuseranno. Con due o tre canzoni in meno la visione sarebbe risultata ancora più leggera e gradevole, ma tutto sommato Sunshine on Leith fa quello che promette fin dal titolo, che poi è anche il titolo di un album e di una canzone dei Proclaimers. È uno sguardo luminoso sulla vita e sulla cultura locale, con tanto di immancabili riferimenti ai pub, alla birra, al calcio, ai kilt e c'è persino una scena che cita Trainspotting, il film probabilmente più celebre ambientato in quel di Edimburgo. È insomma tutto così dannatamente scozzese, irresistibile accento compreso, da far venire una gran voglia di farci un salto, nel distretto di Leith. Magari senza mettersi a cantare come nel film, che se no l'accoglienza degli amichevoli scozzesi potrebbe essere data da una bella mano di botte. (voto 6+/10)