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Sunti e rammarichi alla vigilia della semifinali

Creato il 06 luglio 2014 da Calcioromantico @CalcioRomantico

Le otto prime dei gironi che passano gli ottavi, le quattro favorite che vincono i rispettivi quarti di finale. Partite tutte equilibrate, per carità, ma alla fine ci troviamo davanti le due semifinali che tutti si aspettavano. Come dire, le grandi (o presunte tali) è meglio farle fuori subito, perché poi possono eliminarsi solo tra di loro. E intanto la finale tutta sudamericana, sognata da un continente intero (e forse anche dalla FIFA), diventa ogni partita che passa sempre più realizzabile. Vedremo cosa ne pensano le due europee che hanno mostrato maggior compattezza e costanza.

Delle partite che ci siamo lasciati dietro, cosa dire? Stavolta iniziamo coi numeri, poi (lo promettiamo) esprimeremo il nostro bravo rammarico per l’infortunio di Neymar. Solo cinque gol in quattro partite, così la media gol totale scende ancora (2,69), quella ottenuta considerando solo le partite a eliminazione diretta va a picco, 1,750 reti a partita. Se questo andazzo viene confermato si rischia di battere il record negativo di Germania 2006: 1,875 reti di media nelle 16 partite giocate dopo il primo turno.
La paura del match dentro o fuori ha, dunque, fatto diminuire i gol (e spesso le emozioni), ma una parte del merito va data ai portieri, Howard, Courtois, Ochoa e Keylor Navas su tutti.
Inversione di tendenza, invece, per quanto riguarda il momento decisivo: mentre sette ottavi di finale sono stati risolti nella parte finale dei tempi regolamentari o nei prolungamenti, tre dei quarti di finale già dopo 15 minuti erano stati sbloccati e la squadra andata in vantaggio non è stata più ripresa.

L’ultimo quarto, Olanda-Costa Rica, quello sulla carta meno equilibrato, è, invece, finito ai rigori. Per gli oranje sembrava la classica partita stregata, stile Olanda-Italia semifinale Euro 2000. Oltre alle parate di Navas, infatti, si contano un palo e una traversa (con Sneijder al 120′), un salvataggio sulla linea di Tejeda e almeno due occasioni in cui Van Persie  arriva in ritardo. Louis Van Gaal ha, però, avuto la lucidità di lasciarsi il cambio giusto per i rigori: ha fatto entrare Krul al posto del titolare Cillessen. Il portiere del Newcastle a prima vista sembrava uno che avesse appena assunto drogaina, tanto era eccitato e ipercinetico. Era solo adrenalina (speriamo), quella che gli ha permesso di respingere i rigori di Ruiz e Umaña e di intuire, pur non parandoli, anche gli altri tre. Van Persie, Robben, Sneijder e Kuyt hanno fatto il resto e così per la quinta volta l’Olanda è in semifinale. Dopo tre finali perse e un quarto posto, sarebbe anche ora di vincerlo un Mondiale. Ma, perseverando nelle sue semiserie previsioni, calcio romantico si riserva dubbi in proposito.

Le vittorie di Argentina e Germania sono state, invece, speculari. Un gran gol di Higuaín, il primo al Mondiale) e un gran colpo di testa del solito Hummels hanno indirizzato dalla parte “giusta” i match contro Belgio e Francia.
La Francia, che aveva iniziato col piglio giusto, si è arenata dopo la rete subita al 15′, anche perché la difesa tedesca con Hummels è tutta un’altra cosa. Benzema ha lottato fino all’ultimo e al quarto minuto di recupero ha anche impegnato severamente Neuer, ma se Schürrle avesse messo dentro una delle due occasioni capitategli in contropiede i galletti non sarebbero rimasti in partita fino all’ultimo. A parziale scusante del trequartista del Chelsea c’è da dire che in entrambe le occasioni Müller gli ha servito la palla sul piede e non sulla coscia…
Per il Belgio e per Wilmots, invece, solo note dolenti. Che a una squadra giovane tremino le gambe di fronte alla possibilità di arrivare in semifinale in un Mondiale ci sta, ma che gli errori più grossi li faccia il navigato Kompany no. Il buon Marc, invece, ha sbagliato a fare i primi cambi solo al 60′ e a togliere un pur spento Hazard a venti minuti dal termine. I meriti dell’Argentina sono stati comunque grandi. Demichelis e Garay hanno avuto poca difficoltà a gestire gli attacchi avversari, Higuaín ha fatto reparto da solo e tutta la squadra è stata in grado di sopperire all’uscita di Di Maria alla mezzora. A proposito, per l’esterno del Real Madrid il Mondiale potrebbe essere finito e questo ci dispiace (davvero).

Per il “fallo” di Gargano su Neymar alla Confederations Cup 2013 clicca qui (http://lastangryfan.com)

Non rimane che parlare del match più sofferto. Il Brasile ha giocato meglio che contro il Cile, o forse è la Colombia che è stata meno attenta dei cileni. I gol brasiliani sono però ancora venuti dai difensori Thiago Silva e David Luiz. L’assenza dell’ex milanista in semifinale per squalifica è, quindi, doppiamente pesante. Hulk ha fatto un buon primo tempo, Neymar è riuscito -complice l’arbitro- a farsi fischiare molte punizioni e a essere pericoloso sempre nella prima metà. Poi, come l’agnellino che grida ‘Al Lupo! Al Lupo’ nella favola di Esopo, il fantasista brasiliano non è stato creduto dal direttore di gara quando Zuñiga con una ginocchiata gli ha lesionato la vertebra. Da qui il gioco lasciato correre per il vantaggio e l’assenza di sanzioni per il colombiano, che comunque a parer nostro aveva commesso un semplice fallo di gioco. Per Neymar comunque ci dispiace. Un po’  (promessa mantenuta).
E così l’arbitro spagnolo Velasco è riuscito a far arrabbiare anche i verde-oro dopo averli favoriti in molte piccole decisioni, vedi non ammonizione di Fernandinho e Paulinho.
Ci possono stare, invece, il gol annullato a Yepes per fuorigioco sull’1-0 e la mancata espulsione di Julio Cesar nell’azione che portato al rigore del 2-1 di James Rodriguez. Per il giocatore del Monaco, a proposito, sono sei gol: non potrà ritoccare questa cifra, vista l’eliminazione, ma la speranza di rimanere capocannoniere c’è. Lineker nel 1986 ci riuscì. E poi basta pensare che negli ultimi due Mondiali nessuno ha segnato più di cinque reti. Con Neymar e Benzema fuori gioco, i suoi avversari rimangono Messi e Müller (a quota 4) e gli olandesi Robben e Van Persie (a quota 3). In attesa ovviamente che si sblocchi Fred.

federico


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