Non sopporto la ragazza di mio figlio, scrive questa (forse) futura suocera nel motore di ricerca. In certo senso, meglio esserne consapevoli da subito piuttosto che mutare atteggiamento più avanti, magari dopo il matrimonio o la nascita del primo nipotino. Diverse nuore mi hanno infatti scritto lamentando il deterioramento dei rapporti: ben accolte all’inizio, poi sempre più malgiudicate e trattate.
Imitando i sofisti greci, è necessario abbracciare, come in altre occasioni, le due tesi contrapposte. Per la prima, la madre di lui è una tremenda virago, che troverebbe difettosa e disadatta, quale compagna dell’adorato rampollo, pure la regina di Saba. In questo caso c’è poco da proporre… Speriamo che la ragazza se ne renda conto ed eviti un apparentamento foriero di grave disagio. Sarà difficile che la suocera migliori e ancor più che il (futuro) marito prenda le sue parti contrapponendosi a una madre siffatta.
Per la seconda tesi, la potenziale suocera ha ragione. Il figlio si è invaghito/ innamorato di una ragazza sfornita dei requisiti “minimi” di gradimento e che -ipotizziamolo per abbondare- conduce il rapporto in maniera negativa (è volubile, pretenziosa, infedele ecc.). Naturalmente il poverino ne soffre e la madre con e per lui. Vorrebbe, come si dice, aprirgli gli occhi, restiturgli l’intelligenza smarrita, salvarlo dal consolidamento un legame sicuramente nefasto. Cosa può fare?
Ben poco, quasi nulla. Al massimo qualche considerazione occasionale, in tono neutro o persino umoristico. E’ infatti noto quanto le critiche alla persona amata siano controproducenti e inducano l’interessato a irrigidirsi nella scelta. Se la madre rimarcherà i difetti della ragazza e del legame il figliolo avrà l’impressione che lei voglia mantenere “potere” e controllo sulla sua vita. Alla preoccupata autrice della frase occorre consigliare pazienza e cautela: le probabilità che il figlio sbatta il naso sulla realtà e rinsavisca da solo sono molto alte!
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