Mi era venuto in mente altre volte di parlarne, senza però mettere insieme un articolo. Non tuttavia nel senso sgradevole in cui debbo farlo ora, ma tanto per insistere sull’equa distribuzione di frequentazioni e impegni tra le famiglie di mamma e papà rispetto ai nipoti.
Prendo spunto dal recente commento di Gabriella, che è opportuno leggere per cogliere il punto di partenza del discorso. In sintesi, questa nonna paterna non frequenta più i suoi nipotini perché l’altra, cioè la consuocera,di fatto la ostacola. Ha manifestato ben presto fastidio e sgradimento per la sua presenza (affatto invadente, assicura lei) in casa del figlio, inimicandole infine anche la nuora, che lei trattava “come una figlia” e con la quale aveva un buon rapporto. La consuocera proverebbe “gelosia” nei confronti della figliola e (malinteso) senso di possesso per i nipoti.
Naturalmente ho consigliato a Gabriella di non rinunciare al suo ruolo, anche nell’interesse dei bambini, che traggono vantaggio dalla presenza di tutti i nonni. Ho anche chiesto come il papà, cioè suo figlio, veda la situazione; sembra che dopo qualche tentativo per tenere a bada la suocera egli sia rassegnato a subirla. Gabriella non vuole creargli problemi, ma soprattutto si è stancata di “ingoiare rospi” e, per quanto afflitta, preferisce ritirarsi in buon ordine.
Che la nonna paterna sia per così dire svantaggiata nella cura e frequenza dei nipoti, si ricava da varie fonti. Espressive già le chiavi di ricerca di questo blog, dove mi capita spesso di leggere “non voglio lasciare mio figlio alla suocera” e “mia nuora non mi fa vedere i nipoti”. Frasi di pessimo effetto, che però viene di attribuire alla solita e deplorevole frizione suocera/nuora, tante volte considerata. Non era capitato, invece, salvo qualche accenno ai differenti criteri educativi degli “altri” nonni, di registrare un’azione diretta della mamma di lei per allontanare quella di lui da casa e nipoti. Malissimo, si capisce. Mi sento coinvolta anche personalmente: ho avuto una splendida suocera e la mia seconda figliola si giova di un’ottima mamma di lui, “provvida” e partecipe nella cura del nipote, per la quale provo gratitudine e affetto.
Ma proviamo ad allargare un po’ la prospettiva con il solito giro nel web. Tanto per cominciare, una sorpresa. Accade anche, sia pure meno di frequente, che la figlia si allei con la suocera a scapito della madre, di cui ha “sofferto” lo stile di vita o il modello educativo. “In questo caso la figlia fa una specie di «trasloco » presso la madre di lui: è tutta presa – poniamo – dalla tranquillità e dalla pace di lei, contro la guerra continua e il rumoreggiare di casa propria; oppure è affascinata dal modo di vivere un po’ allegro e spendaccione della suocera, contro un’atmosfera familiare di perbenismi, permeata di senso del dovere, da cui proviene…” (da “tutto Casarano”)
Sulle motivazioni per cui una suocera/nonna può sentirsi in competizione con l’altra non trovo molto, ma i pareri sono concordi. C’entrano sia la vanità che i problemi di autostima, nel senso che la “vincitrice” ne trarrebbe la conferma di aver allevato meglio il figlio/figlia. Inoltre, tornando alla nuora, può avvalersi della mamma nella deplorevole lotta con la suocera. Inutile dire che lei non dovrebbe prestarsi, quanto meno nell’interesse di nipoti. Viceversa, massima da incorniciare per tutte noi: “Una suocera che onora una consuocera è davvero una novità antropologica: la onora non perché perfetta o migliore (di sé) ma proprio perché madre del coniuge del proprio figlio/a e nonna dell’amato nipotino/a. Una tale suocera fa opera di vero collegamento tra generazioni.” (idem)
Dopo aver riflettutto, concediamosi una risata ( o forse no) con questo episodio di cronaca recente, da Marco’s blog.
“Il rapporto tra le consuocere è per antonomasia abbastanza complicato e conflittuale in alcuni casi. Da Potenza ne arriva un esempio esilarante. Le signore Luisa e Maria, rispettivamente madre di Giulio e Giovanna, festeggiano il loro compleanno nello stesso giorno, il 9 Febbraio. Entrambe sono divorziate e hanno raggiunto la cifra tonda (…) 50 anni e 60 anni. (…) poteva essere un’occasione per allestire una grande festa ma (…) cosi non è stato. Feste separate e figli che (…) non sapevano come dividersi visto che le rispettive madri li volevano tutti per loro. Alla fine dopo alcune discussioni (…) si è deciso di andare alla festa della signora Maria, trattandosi della più anziana. Luisa però (…) Durante i festeggiamenti della signora Maria, si è presentata (…), a detta di alcuni testimoni sembrava ubriaca. (…) ha preso alcune brocche di sangria e le ha versate addosso alla sua consuocera, prima di iniziare un vero e proprio tafferuglio (…) I figli hanno cercato di separarle tra lo stupore e l’imbarazzo degli invitati. La storia è trapelata a causa dell’intervento del 118 (…)” Insomma, al peggio non c’è proprio limite!
Filed under: "Bravi" nonni, Attualità, Educazione e scuola