L’approssimarsi delle feste si associa per molti a piacevoli aspettative parentali, ma può creare ansie e acuire tensioni nelle famiglie in cui ne esistono, per così dire, i presupposti. I frequentatori del blog scrivono un numero più elevato di frasi “espressive”. Alcuni piccoli esempi: “mia nuora ha dei pessimi genitori”; come allontanate la suocera dai nipoti”; continua antipatia da parte di una suocera per la nuora“
Poiché una percentuale notevole di persone soffre la “sindrome natalizia”, cioè vive con fatica le feste comandate, i malesseri vengono più facilmente a galla.** “Non voglio passare il capodanno con mio cognato” dichiara chiaro e tondo un visitatore. Forse fa bene ad essere così esplicito: a se stesso di sicuro e, secondo me, anche alla famiglia. Meglio un rifiuto, si spera motivato, che una fine anno funestata da musi, battute sgradevoli o vere e proprie liti.
Naturalmente i cattivi rapporti tra suocere e nuore con facilità incrudeliscono in queste occasioni. Trovo un lieto (parrebbe) ” la suocera porta il pranzo”, però abbondano le espressioni negative di chi non vorrebbe punto festeggiare con l’insopportabile suocera, ovvero spedirebbe la fastidiosa nuora dai suoi genitori, o comunque fuori dai piedi. Se la sgradita compagnia si limita al pranzo, la sofferenza è in fondo limitata. Va peggio quando si prevedono trasferte e ospitalità più o meno prolungate.
La serie di commenti al popolare “decalogo” si è arricchita negli ultimi giorni con quelli di una giovane donna che non ci tiene affatto ad avere in casa per le feste la mamma di lui. La sua vicenda ha risvolti particolari, che è sembrato opportuno e rispettoso omettere, ma le frasi residue ben riassumono le cause più frequenti di tensione tra suocera e nuora. Chissà se il clima natalizio aiuterà entrambe a smussare qualche spigolo. Giova anche rammentare quanto i bambini siano sensibili alle tensioni in famiglia e percepiscano, al di sotto di convenienze e ipocrisie, i reali stati d’animo. Mamme e nonne non dovrebbero dimenticarlo mai…
Ed ecco un riassuntino, ovviamente incompleto, delle “accuse” che le due donne più di frequente si rivolgono:
da nuora a suocera: tratta il figlio come un bambino, telefona di continuo e /o impone la sua presenza, avanza richieste (per es.di accompagnamento) e pretese ( di aiuto, compagnia ecc.), critica la nuora davanti ai nipoti e/o altri parenti, rinfaccia l’appoggio economico e/o la cura dei bambini, dà consigli inopportuni sull’organizzazione domestica, tenta di imporre i suoi criteri educativi, accusa la nuora di trattare male il marito, critica la consuocera…
da suocera a nuora: allontana da lei il figlio e/o lo tratta male, reputa un diritto ricevere aiuto in casa e con i bambini, non dimostra riconoscenza per il sostegno economico, i regali o altre gratifiche, istiga il marito a rifiutare le premure materne, non sa gestire la casa, spende troppo per se stessa, i suoi criteri educativi sono difettosi, le affida malvolentieri i nipoti, rifiuta o accetta di rado i suoi inviti, allontana da lei figlio e nipoti, elogia di continuo la propria madre…
Tutti questi comportamenti, e molti altri, sono negativi e sconsigliabili. Alcuni potrebbero essere giustificati dalla conclamata “difettosità” della persona, ma si tratta di eccezioni. Laddove si confrontano “normali” suocere e nuore, ripeto ancora una volta che il buon senso e un pizzico di autocritica potrebbero fare moltissimo.
** Riprendo l’argomento nella pagina degli “spazi in famiglia”
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