Il blog è stato frequentato più del solito in questa settimana, soprattutto da nonni interessati al tema dei regali ai nipoti. Ieri e oggi c’è stata una diminuzione che trovo più che giustificata. Noi nonne, me compresa, in compagnia della famiglia ci siamo occupate di altre faccende, si spera gratificanti

Sull’argomento ho riflettuto e scritto in diverse occasioni. Ero stata chiamata in TV a parlarne, il che testimonia della popolarità del tema (non certo della mia competenza!), per cui ho cercato sul web e nei testi pareri professionali autorevoli. Rimando dunque ai vari post in cui ne ho riferito, limitandomi a ripetere qui l’argomentazione di fondo: la cattiva valutazione della persona amata dai nostri figli implica una sostanziale disistima dei figli medesimi. Non ci fidiamo della loro capacità di scelta, vogliamo continuare a proteggerli sine die anche da se stessi, ritenendoli immaturi e sciocchi…
E qualora lo fossero davvero? Prima di trasferire il nostro malcontento sulla compagna, dovremmo: primo, recitare il mea culpa per gli errori educativi commessi; secondo, ascoltare senza pregiudizi il parere dell’interessato, che può aver trovato proprio in quella donna il “completamento” necessario. Mettendo da parte o almeno padroneggiando, qualora la si provi, quella particolare “gelosia” che l’opinione diffusa (e, in parte, le scienze umane) attribuiscono alla mamma di lui.
Naturalmente in qualche caso antipatia e rifiuto hanno un giusto fondamento. Esporremo allora con pacatezza le nostre ben motivate considerazioni al figlio, che le valuterà liberamente. Dopo di che ognuno deciderà per sé, senza malanimo, comportandosi di conseguenza.
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