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Suor Attilia..è andata in pensione..?

Creato il 04 gennaio 2012 da Gianpaolotorres

Suor Attilia..è andata in pensione..?

Suor Attilia molto conosciuta in città per la sua assistenza al domicilio degli ammalati e degli anziani ha dovuto piegarsi alle ragioni del tempo e delle gambe.Anche per Lei..gli anni passano..ed ha lasciato il motorino in garage e la borsa con le siringhe e le flebo nel cassetto.

L’abbiamo forse più presente sempre in movimento che non seduta,con ogni condizione meteorologica,pioggia e neve comprese.

Le Piccole Serve del Sacro Cuore di Gesù per gli Ammalati Poveri,fondate a Torino nel 1874, si trovano in città in via Duomo nro 21 al tel.0161-213357 ed hanno nella loro sede un piccolo ambulatorio,con ingresso all’angolo di via Frova per chi necessita prelievi,iniezioni ed il servizio infermieristico di prima necessità.

Suor Attilia è ritratta con un quadro da lei dipinto,è infatti pittrice se pur non ha potuto frequentare corsi di studio,ma ha respirato in casa dalla sua famiglia che lavorava il legno le armonie per le cose create con buon gusto come noi Italiani sappiamo fare.

Le Piccole Serve si dedicano prevalentemente all’assistenza domiciliare agli ammalati e ai poveri; come anche all’assistenza ai carcerati, alla catechesi, alla pastorale giovanile e vocazionale.

Sono pure missionarie, e presenti sia in Romania ed in Madagascar.

A titolo divulgativo sottopongo alla vostra attenzione il loro Sito..dove potrete vedere gli ambulatori all’opera :

http://www.piccoleserve.com/?page_id=31&page=3

Sino a pochi anni or sono potevano contare su oltre venti case e circa 150 Religiose.

Ho trovato molto emozionante la biografia della fondatrice di cui passo un breve cenno storico.

Le Piccole Serve del Sacro Cuore di Gesù per gli Ammalati Poveri sono un istituto religioso femminile fondato da Anna Michelotti, (Annecy, 29 agosto 1843 – Torino, 1º febbraio 1888), in religione madre Giovanna Francesca della Visitazione.

Nata nell’Alta Savoia, dopo la morte del padre, che aveva ridotto in povertà la famiglia, si trasferì da uno zio prete ad Almese: il sacerdote, intuendone la vocazione religiosa, la inviò a Torino consigliandole di entrare in un ordine monastico. La Michelotti si rivolse al monastero delle Visitandine presso il santuario della Consolata, ma non possedendo una dote non venne ammessa.

Fu educata dalle Suore di San Carlo di Lione e nel 1862 entrò tra loro come novizia, ma sentendosi maggiormente chiamata all’assistenza agli ammalati che non all’insegnamento abbandonò la congregazione.

Assieme ad una compagna, nel 1869 iniziò a visitare gli ammalati poveri di Lione a domicilio,non dimentichiamo che Lione all’epoca oltre ad essere praticamente la seconda,terza città più popolosa di Francia, era un grande centro industriale tessile di seterie ed affini, con molta classe operaia sottoposta a pesanti turni di lavoro,ma allo scoppio della guerra franco-prussiana(1870) dovette interrompere tale attività.

Nel 1871 si stabilì a Moncalieri e ogni giorno si recava a Torino per far visita ai poveri malati. Passò dunque a Torino nel 1874 e ottenne dall’arcivescovo il permesso di iniziare una congregazione femminile per continuare il suo apostolato: prese il nome religioso di Giovanna Francesca in onore della santa fondatrice dell’ordine della Visitazione.

Ridotta negli ultimi suoi anni a letto per un asma bronchiale cronica, venne costretta ad abbandonare il governo della sua congregazione. Morì il giorno dopo la scomparsa di Giovanni Bosco e fu sepolta con il cingolo francescano annodato in vita.

Fu proclamata beata il 1º novembre 1975 dal papa Paolo VI.


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