Suor Cristina come Sister Act, fa ballare e cantare il pubblico di The Voice, ma anche le consorelle che la seguono dietro le quinte dello studio. È successo ieri sera durante il talent show di Rai2, in una puntata di «Blind Audition», le 'audizioni al buio' attraverso le quali i concorrenti puntano a entrare nelle squadre dei quattro coach Raffaella Carrà, J-Ax, Noemi e Piero Pelù. Venticinque anni, siciliana, suor Cristina Scuccia ha proposto in studio «No One» di Alicia Keys. I componenti della giuria, colpiti dalla sua voce, hanno deciso di voltarsi tutti. E lei ha scelto di entrare nel team di J-Ax.
«Verso i 14 anni - ha raccontato suor Cristina, che è nata a Comiso ma arriva da Milano - ho capito che non potevo fare a meno di cantare. Ho capito che il canto non era solo tecnica ma anche sensibilità, interpretazione, emozione».
Il suo percorso religioso è iniziato nel 2008. A Palermo le Orsoline stavano organizzando un musical sulla fondatrice del loro ordine, sant'Angela Merici: a Cristina è stato offerto il ruolo della protagonista. Inizialmente Cristina non se la sentiva di accettare, ma poi disse sì, anche grazie alle insistenze della madre. «Tutto è partito per gioco ma poi, interpretando il personaggio, ogni sera mi rendevo conto che la mia vita stava cambiando. Mi ponevo delle domande che prima non mi sarebbero mai passate per la testa».
Nel 2009 Cristina ha iniziato il postulandato; per due anni è andata in Brasile per il noviziato, nel 2012 ha preso i primi voti. A quel punto si è iscritta alla Star Rose Academy fondata dalle Orsoline (direttrice Claudia Koll) dove ha frequentato l'accademia e ha seguito i corsi di canto e di ballo.
Oggi è convinta che la musica sia un mezzo potente per parlare agli altri: «Ho capito che il mio è un bel messaggio da trasmettere. Papa Francesco parla di una chiesa madre. Mi piacerebbe che la gente pensasse che la chiesa è ovunque, può stare con tutti. Solo perchè siamo suore non possiamo esibirci? Chi lo ha detto? È un messaggio forte quello di una giovane che consacra la propria vita a Dio e continua a fare cose come qualsiasi persona della mia età. Il mio è un messaggio di fedeltà e amore che trasmetto tramite la mia voce. Devo condividere la mia voce con tutti».
I genitori l'hanno sempre appoggiata in tutto, nel canto e anche nella scelta del diventare suora. «Credono in questo progetto grande che Dio ha su di me».