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Suore stuprate da preti

Creato il 04 marzo 2011 da Malvino

“Vatican confirms report of sexual abuse and rape of nuns by priests in 23 countries” è notizia vecchia di dieci anni, ma ritorna come nuova in queste ore, naturalmente assai strillata. Temo che si tratti di un banale errore e credo di sapere come possa essersi verificato. La scorsa settimana, il 25 febbraio, Richard Dawkins ha ripreso sul suo blog l’articolo di Frances Kennedy per The Indipendent del 21 marzo 2001, ma senza aggiungervi commento e, anche se ha correttamente linkato l’articolo, tutti devono aver pensato che si trattasse di attualità. È errato anche che la notizia sia stata data la scorsa settimana dal National Catholic Report, che invece si limitò solo a riprenderla, a suo tempo, il 6 aprile 2001, insieme alle rivelazioni di una delle vittime.Tutto il resto è vero, naturalmente: suore stuprate da preti per anni, qualcuna costretta ad abortire, tutte costrette a tacere sotto minaccia, fino allo scoppio del bubbone, con le rivelazioni di una di loro; vero anche che nel 2001 la Congregazione per il Clero ammise i fatti. Ma – appunto – dieci anni fa.
[L’11 gennaio 2004 uscì su il Riformista un mio articolo a commento del messaggio che Giovanni Paolo II aveva inviato ad un simposio internazionale sul tema “Dignità e diritti della persona con handicap mentale” a cura della Congregazione per la Dottrina della Fede, nel quale affermava che anche i soggetti con handicap mentale avessero diritto di amare e di essere amati e “bisogno di tenerezza, di vicinanza, di intimità”. Mi chiedevo come si sarebbe potuto evitare che ci fossero gravidanze e provocatoriamente scrivevo: “Si intende formulare una deroga al divieto di quella contraccezione alla quale la Chiesa si ostina ad essere contraria tranne che per le suore missionarie in terra d’Africa?”. Questo sembrò offensivo ad un lettore che mi scrisse per chiedermi donde avessi tratto informazione. Mi limitai a inviargli il link dell’articolo di Frances Kennedy, accompagnandolo con la testimonianza resami da due suore: mia zia e una sua consorella.] 

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