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Le mie aspettative nei confronti di Super 8 erano quindi decisamente bassine, a tenere acceso quel briciolo di Hype che mi ha spinto a guardarlo era il fatto che fosse un film prodotto dalla Amblin con protagonisti una banda di ragazzini, ed infatti è un omaggio a I Goonies ed E.T.
Un ottimo omaggio tralaltro, per l'atmosfera e il tono d'altri tempi del film.
In netto contrasto con un certo modo di fare cinema di intrattenimento a Hollywood, tipico delle produzioni recenti di Spielberg di cui sopra, non c'è ne un uso massiccio della CGI ne una spettacolarizzazione esasperata: la creatura è perlopiù fuoricampo e la sua comparsa è un pretesto per mettere in scena l'evoluzione psicologica dei piccoli protagonisti.
Joe, un ragazzo timido e introverso, ha perso la madre in un incidente sul lavoro e porta sempre con se un ciondolo in suo ricordo; Charles, il suo migliore amico, è un patito di cinema che sta realizzando uno zombie movie amatoriale, sempre alla caccia dei "production values", ha comportamenti egoistici e prevaricatori nei confronti di Joe e della sua "crew": gli eventi straordinari successivi al deragliamento del treno li porteranno a confrontarsi e a mettere in discussione loro stessi e la loro amicizia.
Personaggi simpatici e ben caratterizzati, interpretati in maniera eccellente da un notevolissimo cast di attori freschi e mai sopra le righe come altri coetanei visti altrove.
C'è più Spielberg che Abrams in Super 8: tantissime le citazioni a film come La Guerra dei Mondi e il già citato E.T, movimenti di macchina ed elementi visivi tipici del regista di Jurassic Park, J.J si limita a mettere qua e là elementi dei suoi prodotti televisivi, come il filmino esplicativo stile Dharma Corporation e un certo gusto per il simbolismo astratto e spiazzante.
Ed è forse un bene: a differenza delle altre pellicole di Abrams, Super 8 non è un freddo film vuoto divorato dalla sua stessa pubblicità, è caldo e accogliente, è appassionante, pervaso da quella spensieratezza e quell'ingenuità tipiche del cinema Amblin dei primi anni 80, piccolo e intimista, pieno di buoni sentimenti ma che lascia spazio a picchi di cinismo quando volge lo sguardo agli adulti, profondamente diverso dal solito pop-corn movie fracassone.
Decisamente ottimo cinema dell'infanzia.
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