Magazine Fai da te
Siamo stati alla prima festa in maschera di quest'anno.A parte piccoli guizzi inattesi e di difficilissima realizzazione (mamma vorrei un bel vestito da lumaca, ma di quelle che lasciano la scia molliccia...) la scelta del travestimento è stata molto facile: assolutamente di genere e assolutamente di parte.L: E va bene, se non possiamo fare altro io sarò Spiderman. Buono, ma li spaventerò tutti!C: Io, invece, sarò una principessa. Elsa, che ne dici? Ho anche la parrucca!
Certo, al di là del bisogno di assecondare un immaginario da cartone animato che, tra l'altro, viene quotidianamente "combattuto" in casa nostra, mi ha colpito il punto di vista di mia figlia. l'inconsapevole giustificazione della sua scelta, ai miei occhi così scontata.F: Ceci lo sai che saranno quasi tutte vestite da Elsa le bimbe?Senza stupirci nemmeno troppo, fuori la porta del festeggiato (uno spavaldo, coraggioso e geniale principe che la sa più lunga di tutti... saranno tutte principesse e io l'unico principe!) incontriamo, ovviamente, la prima sosia. Un'altra Elsa, soddisfatta e sorridente, camminava verso di noi stringendo per mano la sua sorellina, ovviamente vestita da Anna.Ebbene, mia figlia con la solita disarmante franchezza che contraddistingue lei e tutti i suoi coetanei, mi dice: che bello mamma, vedi: siamo veramente amiche!Nella scelta comune del vestito vedeva non una ragione per cui scatenare una furiosa guerriglia (l'ultima volta che, in mia presenza, due donne si sono incontrate ad una festa con lo stesso abito era il matrimonio di mio fratello e -non c'è bisogno che lo giuri- nessuna delle due malcapitate ebbe la reazione di Cecilia) bensì una conferma al proprio affetto. Gusti comuni, interessi comuni: affetto garantito...Scegliere di trasformarsi in una principessa riconoscibile diventa, così, un modo per accumulare conferme. Sono accantonati sospetti, timori e apprensioni per riprendere animo e coraggio. Siamo beneaccetti!Un bel leone no?