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Superman: The men of tomorrow, parte 1

Creato il 30 luglio 2014 da Lospaziobianco.it @lospaziobianco

Superman: The men of tomorrow, parte 1   Superman Klaus Janson John Romita Jr Geoff Johns DC Comics Superman: The men of tomorrow, parte 1   Superman Klaus Janson John Romita Jr Geoff Johns DC Comics

Il supereroe che, per eccellenza, viene associato alla solitudine è Batman, soprattutto grazie a Frank Miller e a Il ritorno del Cavaliere Oscuro e Batman: Anno Uno, che tratteggiano la figura di un combattente del crimine solitario e oscuro. Eppure Batman, negli anni, sia durante la golden age, sia nelle epoche fumettistiche successive, si è circondato di varie figure di contorno, primi fra tutti Alfred e Robin, senza dimenticare Batgirl, Batwoman o l’improbabile Bat-Mite.
Lo stesso , cui è forse più facile associare il concetto di famiglia, ha però una forte connotazione solitaria (non a caso i suoi cimeli si trovano nella Fortezza della solitudine), soprattutto nelle sue origini e che con il reboot di New 52 è stata rispolverata.
Il nuovo Superman, infatti, nell’identità civile di Clark Kent, non è più sposato né tanto meno fidanzato con Lois Lane, pur spasimando in segreto per lei, i suoi genitori sono morti e sui primi numeri della testata omonima lascia anche il Daily Planet, per divergenze con l’editore. Tutto questo mentre su Action Comics Grant Morrison cercava di ricostruire il mito originario, rispolverando le origini operaie del personaggio (il suo primo costume è una t-shirt, un paio di jeans, scarpe da lavoro e un mantello, anche in questo universo New 52), alternando storie dal forte impatto sociale con altre di pura avventura.
Anche in questo caso, però, la solitudine dell’eroe diventa uno spunto centrale importante, ma Morrison la riempie, con il passare dei numeri, grazie ad altri eroi che si ispirano alle sue gesta: in un certo senso, andando oltre l’Action Comics di Morrison, Superman sembra perdere il suo ruolo di ispirazione all’interno della comunità: emblematico è, ad esempio, il rapporto con la cugina Kara, anch’essa sopravvissuta al disastro di Krypton, che all’inizio non riesce a riconoscere in Kal né il cugino né tanto meno un erede della casata di El.
La solitudine dell’eroe, però, si riflette anche sulla sua identità civile: Clark, come si scriveva poco sopra, ha abbandonato il Daily Planet, perdendo tutta quella rete sociale che permetteva al lettore di identificarne l’umanità, trasformandolo quasi in un personaggio zelaznyano (in questo senso lo stesso rapporto con Diana/Wonder Woman, spinge proprio in quella direzione), ed è quindi significativo il discorso che Perry White fa a Clark su Superman vol.3 n.32:

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Ti ho guardato in questi anni. Mentre gli altri andavano fuori a bere, tu tornavi a casa solo.
Avresti potuto chiedere a Lois di uscire una dozzina di volte, ma invece ti sei trattenuto e permesso a un ragazzo come Jonathan Carroll di piombarle addosso.
E se me lo chiedi, parte della ragione per cui hai lasciato il Planet in primo luogo era per prendere le distanze da tutti noi.
Ma ognuno ha bisogno di qualcuno per parlare, Kent. Non sto dicendo che sono io quella persona per te… perché non lo sono… ma hai bisogno di andare fuori di qui e trovare qualcuno che lo sia.1

Sembra una vera e propria dichiarazione di intenti da parte di Geoff Johns, che con questo numero ritorna a gestire il personaggio su una delle sue testate principali, dopo lo scontro con Zod su Action Comics scritto con Richard Donner, regista del primo, mitico film con Christopher Reeve2.

L’idea, confermata dallo stesso Johns sul web3, è quella di ricostruire quei rapporti sociali che ruotavano intorno al Planet e, probabilmente, anche intorno a Lois: già inizia a prendere corpo una sottotrama dedicata a Jimmy Olsen, mentre la convocazione di Clark al Planet è un forte indizio di un possibile ritorno del giornalista nella redazione che, storicamente, gli viene assegnata.

Il superamento della solitudine dell’eroe, però, non è il solo elemento all’interno della nuova gestione: Geoff Johns, infatti, inizia l’albo con un nuovo racconto delle origini. Questa volta, però, è ambientato sulla Terra e a rischio di esplosione è un laboratorio nel Nebraska. Due ricercatori, per salvare il loro bambino, lo spediscono nella quarta dimensione (forse si riferiscono, in effetti, a un universo parallelo), sperando che le particolarità di questo universo gli permettano non solo di sopravvivere, ma anche di acquisire delle nuove capacità. Il bambino tornerà alla fine dell’albo, cresciuto e con dei poteri paragonabili a quelli di Superman, diventandone quindi una sorta di fratello nella disgrazia, una figura con la quale confrontare le proprie origini e la propria condizione, e quindi, narrativamente parlando, uno spunto per approfondire le caratteristiche più intime del personaggio.

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Se già questi aspetti della trama sono, di per sé, interessanti, a completare il tutto è l’arrivo in DC Comics di un artista fino a ora identificato esclusivamente con la Marvel: John Romita jr. Lo storico disegnatore di personaggi come l’Uomo Ragno, Thor, Hulk ha deciso, una volta ritenuta conclusa la sua collaborazione con la Casa delle Idee, di affrontare una delle sfide più grandi della sua carriera: Superman, l’eroe per eccellenza, “Il più vecchio supereroe esistente!“, per usare le sue parole estratte dall’intervista che chiude l’albo.
Romita affronta la sfida con entusiasmo e maestria in un mondo in cui avrà sicuramente bisogno di tempo per ambientarsi: Superman e Clark sembrano già ben chiari, nella loro struttura, al cartoonist, che mostra invece qualche titubanza su Jimmy Olsen, i cui tratti cambiano da vignetta a vignetta e non necessariamente per via di inquadrature ora lontane ora più ravvicinate. In ogni caso la sceneggiatura di Johns sembra tarata per permettere a Romita il miglior esordio possibile: si concentra molto su Superman, mentre lo scontro con un alieno sconosciuto (graficamente spigoloso e inquietante) occupa quasi metà albo, permettendo a Romita di mostrare l’efficacia del suo stile agile ed energico nelle scene d’azione.

Nel complesso, quindi, un ottimo esordio per John Romita jr., alla sua prima storia fuori dalla Marvel, che non poteva sperare in compagni di viaggio di miglior qualità di Geoff Johns e Klaus Janson, suo storico inchiostratore, coinvolto anch’egli in quella che promette di essere la più emozionante avventura per il Superman post-Flashpoint.

Abbiamo parlato di:
Superman (vol 03) #32
Geoff Johns, John Romita jr., Klaus Janson
DC Comics, agosto 2014
32 pagine, spillato, colore, $ 3.99


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