Tra Ghost movie di Michael Tiddes e Scary movie 5 di Malcolm D. Lee, andrà a finire che il 2013 rimarrà nella memoria degli appassionati di cinema come l’anno maggiormente dedicato alle parodie dei recenti film dell’orrore.
Anche perché, pur non godendo di una distribuzione in sala, per sfatare miti, demoni e altri luoghi comuni del genere arriva su suolo italiano, direttamente nel mercato dell’home video in alta definizione e con trailer originale quale contenuto speciale, Supernatural activity, diretto nel 2012 dall’attore Derek Lee Nixon, al suo esordio dietro la macchina da presa.
Con protagonista lo stesso sceneggiatore Andrew Pozza, la tutt’altro che seria avventura di Damon Dealer, illusionista più amato del mondo, e del suo team di investigatori del paranormale.
Alle prese con oltre un’ora e mezza di visione che li trova impegnati a cercare di realizzare il video più spaventoso di sempre, ma anche a mostrarceli terrorizzati per primi; man mano che a essere preso di mira è sia il franchise Paranormal activity – come lasciano intuire già il titolo e la locandina – che L’ultimo esorcismo di Daniel Stamm. Mentre c’è il tempo di sbeffeggiare, inoltre, The exorcism of Emily Rose di Scott Derrickson e il sempreverde The Blair witch project-Il mistero della strega di Blair, diretto a quattro mani da Daniel Myrick ed Eduardo Sánchez.
Un blu-ray targato Koch Media, come pure Cherry di Stephen Elliott, anch’esso datato 2012 ma incentrato su una vicenda che non punta affatto alla risata.
Infatti, al grido “Niente può impedirti di spingerti oltre” seguiamo il percorso professionale intrapreso da Angelina, diciottenne con le fattezze della Ashley Hinshaw vista in Lol-Pazza del mio migliore amico, la quale, in attesa di una vita migliore, lavora in una lavanderia; fino al momento in cui, dopo aver posato nuda per un servizio fotografico, si trasferisce a San Francisco e, con il soprannome Cherry, entra nell’industria del cinema porno.
E, con un ricco cast comprendente, tra gli altri, un cocainomane James”127 ore”Franco, il Dev Patel di The millionaire e la Lili Taylor di The addiction-Vampiri a New York nei panni della madre alcolizzata della ragazza, la presenza di Heather Graham non può fare a meno di spingerci a pensare a un riferimento-omaggio a Boogie nights-L’altra Hollywood di Paul Thomas Anderson, dall’argomento analogo.
Sebbene la pellicola di Elliott, costruita su lenti ritmi di narrazione e non priva di momenti bollenti, non punti a raccontare i retroscena dell’universo hard su celluloide, ma sembra fornire, più che altro, una delle tante forme (criticabili?) di emancipazione femminile d’inizio terzo millennio.
Per approdare a un tutt’altro che banale epilogo.
Francesco Lomuscio