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Quando hai iniziato a suonare la chitarra e perché? Che studi hai fatto e qual è il tuo background musicale? Con che chitarre suoni e con cui hai suonato?Ho iniziato a suonare la chitarra all’età di sette anni. Sono nato in una famiglia di musicisti (mio fratello maggiore studiava il violino, mia madre è pianista e mio padre, oltre a essere liutaio, è stato chitarrista concertista e insegnante). La musica classica in casa mia è sempre stata una presenza costante fin dalla primissima infanzia, quindi la chitarra è arrivata tra le mie mani in modo del tutto naturale... Avevo una piccola chitarra giocattolo su cui ho imparato i primi semplici motivi. Le primissime lezioni furono impartite da mio padre, poi a 8 anni andai a studiare in un istituto musicale non molto lontano da casa, ma la vera svolta avvenne all’età di 11 anni quando conobbi Stefano Grondona, il Maestro che mi avrebbe accompagnato fino al diploma all’età di 17 anni. Il mio modo di suonare e di concepire la musica si è formato sotto la sua guida a partire da quegli anni. Dopo il periodo di studio con il M° Grondona (prima alla scuola di Santa Cecilia a Brescia e poi al Conservatorio di Vicenza) ho continuato il mio percorso con il M° Frederic Zigante e sotto la sua guida ho conseguito i diplomi accademici di II livello (sia a indirizzo didattico che concertistico) e ho ottenuto premi in alcuni concorsi. Oltre a queste due figure di riferimento, considero determinanti e fondamentali per la mia crescita musicale le lezioni del M° Ghiglia presso l’Accademia Chigiana di Siena (dove sono stato tre anni) e del M° Laura Mondiello (di cui ho frequentato diverse masterclass).Il mio background musicale si è dunque formato attorno a queste figure, ma ovviamente il mio modo di interpretare è frutto anche dell’ascolto appassionato e continuo dei grandi musicisti che hanno segnato la storia della musica del 900: da Segovia a Paco de Lucia per la chitarra, Perlman e Milstein tra i violinisti, Michelangeli, Alicia de Larrocha, Martha Argherich, Gould, Pollini tra i pianisti, Stokowski…Per quanto riguarda gli strumenti, devo dire che ho sempre suonato gli strumenti costruiti da mio padre: prima un modello Torres di dimensioni ridotte (quando ero piccolo), dai tredici anni a oggi (salvo una parentesi di due anni in cui utilizzai una copia della Torres SE 111) suono sul ‘modello Garcia’ e devo dire che risponde adeguatamente a tutte le mie esigenze espressive. Grazie al lavoro di mio padre ho avuto la fortuna e la possibilità di entrare in contatto con moltissimi strumenti di valore (Ramirez, Simplicio, Friedrich, Fleta, Garcia e altri, oltre alle chitarre di più moderna generazione).Quali sono state e sono le tue principali influenze musicali?In parte ho già risposto sopra. Le mie influenze musicali vengono, come è ovvio che sia, dal mondo della musica classica e dai suoi interpreti, innanzitutto quelli che prima ho citato: sono stati e continuano a essere i miei riferimenti. Se dovessi nominare un altro genere che ha influito sulla mia formazione direi senz’altro il flamenco: ricordo che fin da piccolo, quando muovevo i primi passi era proprio la chitarra di Paco de Lucia o la voce dei Gipsy Kings che catturavano la mia attenzione. Cosa ti ha spinto a entrare in Supernova .. ?L’entrata in Supernova è nata dall’amicizia tra me e gli altri chitarristi che compongono il nostro ensemble con i quali avevo condiviso numerose circostanze in passato. Per me rappresenta un nuovo modo di affrontare musica d’insieme (e nuovi repertori) con altri bravissimi chitarristi (prima ero abituato solamente a formazioni più tradizionali come il duo chitarristico o con il violino e altri strumenti); penso che Supernova abbia tutte le caratteristiche per portare qualcosa di nuovo, valido e originale. Quali sono i tuoi futuri altri progetti?In questo periodo, oltre ad ampliare e approfondire il repertorio per i miei concerti, sono occupato alla preparazione di alcuni importanti concorsi e da un po’ di tempo sto pensando alla realizzazione di un primo cd.http://feeds.feedburner.com/ChitarraEDintorni
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