Magazine Rugby
New Zealand Conference
Due partite, due vittorie esterne con bonus offensivo.
- Esordio vincente dei campioni in carica: i Chiefs espugnano il campo dei rinforzati Highlanders (Ma'a Nonu, Tony Woodcock) per 27-41, quattro mete contro tre , doppietta di Tim Nanai-Williams schierato nr,13 al posto del cugino andato Sonny Bill. Gareth Anscombe, calato nel Waikato non essendo considerato dai suoi Blues, non fa il vice di Aaron Cruden ma viene provato come estremo-piazzatore e se la cava proprio bene: 21 punti. Primo tempo in equilibrio di punteggio 14-16 ma già gran combattimento di reparti arretrati, nel terzo quarto è battaglia a suon di mete col vantaggio nel punteggio che passa da una all'altra per diverse volte. Dopo l'ora di gioco la seconda meta di Williams e soprattutto il piede di Anscombe assicurano la vittoria dei visitors. Sul nostro RR Tumblr trovate il filmato da apnea, l'azione della meta decisiva, tre minuti senza soste con vari cambi di fronte che ben rappresenta l'andazzo. Eppure una volta gli Highlanders eran noti per essere la più "pack oriented" delle franchigie neozelandesi, evidentemente mal glie ne incoglie a inseguire i corridori (notare, 72% di possesso palla della squadra che perde: non solo Scozia, meditate Bruneliani meditate ...).
- Anche i Blues partono col piede giusto per dimenticare la disastrosa annata passata, facendo i corsari in casa Hurricanes in una partita col punteggio in bilico, risolta da due mete nei dieci minuti finali per il 20-34 definitivo. Quattro mete a due, doppietta dell'ala Frank Halai all'esordio nel SuperRugby e qualche apparizione nelle Counties Manukau nel passato. Anche per i Blues come per Highlandes e Chiefs va in meta la linea arretrata, secondo i classici canoni del rugby Kiwis; oltre a Halai in meta anche Renè Ranger corteggiato dai club francesi (quindi già avete capito: è uno esperto e ben fisicato) e Charlie Piutau, miglior marcatore dei mondiali U20 in Veneto che Kirwan ha spostato estremo.
- Crusaders at bye, si fanno desiderare, le novità che han da mostrare, almeno sulla carta, è come faranno a far dimenticare il loro paio di sabbatici, oltre a Maitland; l'esordio domani nel terzo turno è proprio in casa dei Blues.
Australian Conference
Qui siamo già alla seconda giornata e già l'attenzione scivola verso i condizionamenti apportati dal tour dei Lions in giugno, tempo di playoff: si annuncia che i selezionati Aussie verranno fermati un po' prima, come tra gli Isolani Britannici c'è l'ansia da prestazione per guadagnarsi il posto etc.etc. Il turno è positivo per i Brumbies che fan doppietta, cattiva per Western Force in tournée sudafricana alla seconda sconfitta consecutiva; debutto negativo per i Waratahs, le altre due Reds e Rebels bilanciano le sconfitte-vittorie del precedente turno.
- I solidi Brumbies vincono col bonus a Melbourne: 13-30, quattro mete a una., grazie a 18 punti unanswered nel secondo tempo, dominato dopo aver perso il primo 13-12. Tra le mete quella dell'ala Clyde Rathbone, rientrato dopo quattro anni di stop. Per i Rebels meta di Higginbotham su assist di O'Connor che ha sistemato la pettinatura, problemi fisici per quest'ultimo e l'altra star Beale.
- I Reds reggono in casa nella classica coi Waratahs al debutto stagionale: finale 25-17, tre mete contro due con doppietta del centro di casa Ben Tapuai; "reggere" è la definizione giusta, dato che i padroni di casa si portano avanti fino al 17-3 del 15', poi si fermano e si fanno recuperare sul 17 pari all'ora di gioco, recuperando il vantaggio nel final econ un piazzato di Harris e la seconda meta di Tapuai. Per i 'Tahs il cui esordio non è stato del tutto negativo, meta al debutto nel rugby versione Union di Israel Folau, estremo prelevato dai Broncos della NRL per il quale molti prenotano già un posto in nazionale.
South African Conference
La sensation è tutta riservata al debutto col botto dei poco amati (lontano dalla Costa) Southern Kings, ma ci sono già due significativi derby che iniziano a delineare i rapporti di forza.
- Esordio a sorpresa vincente dei Southern Kings, sospinti da 50.000 spettatori al Nelson Mandela Bay Stadium di Port Elizabeth, cuore del rugby "nero" nel Paese Arcobaleno (è anche la seconda area sudafricana oltre al NordOvest ad alta densità "Griquas", cioè sanguemisto, che sono Afrikaner per cognomi, lingua e sport favorito). La nuova franchigia fortemente voluta da Cheeky Watson, uno degli uomini più forti dell'establishment rugbistico sudafricano (una specie di Gavazzi ai tempi in cui regnava Dondi, per capirci) e capitanata da suo figlio Luke, sconfigge i Force australiani per 22-10, due mete per parte, la differenza la fanno le quattro penalità a zero marcate da Demetri Catrakilis, mediano d'apertura da Western Province cui gli Stormers han preferito l'ex Lions Elton Jantjies. Segnatevi piuttosto questo nome, Sergeal Petersen, l'ala autore delle due mete dei Kings: 18 anni, appena finite le High School, alla prima partita coi Pro. Gli ospiti si riprendono dalla prima meta di Petersen al quarto d'ora, marcandone due in tre minuti attorno alla mezz'ora, poi si fermano; Catrakilis sorpassa, poi Petersen chiude il conto all'ora di gioco. Curiosità: quattro mete ma nessuna viene trasformata.
- I Bulls super-confidenti grazie al riposato piede di Morné Steyn, battono in casa gli alquanto sconclusionati Stormers per 25-17. I Bulls schiacciano la franchigia di Città del Capo capitalizzando sulle indiscipline fino al 12-0, mentre dall'altra parte Jantjies è disastroso dalla piazzola. Jean De Villiers prova a suonare la carica per i suoi con una meta nel terzo quarto ma l'impronta della gara non cambia, a inizio dell'ultimo quarto è partita già chiusa sul 25-10. La meta di Bekker trasformata nei minuti finali non è sufficiente per raggiungere il bonus difensivo. Bulls sempre quelli, solo più maturi, Stormers appena all'inizio dell'integrazione degli ex Lions Jantjies e Jaco Taute (riciclato estremo "alla Masi").
- Vogliono subito far bene gli Sharks, runners up nel torneo dell'anno scorso, e difatti iniziano andando a vincere in casa Cheetahs per 22-29. Subiscono tre mete dai rinnovati arancioni con Johannes Goosen all'apertura (mostratosi arrugginito dopo quattro mesi di stop) e Sarel Pretorius mediano entrato dalla panca, ne marcano una in meno ma ci pensa Patrick Lambie, ora apertura senza concorrenza di Michalak, con 19 punti al piede. Gli Sharks si portano avanti fino al 5-26 del 50', nell'ultimo quarto i padroni di casa recuperano fino al 22-26. Buon esordio- rientro a casa di Frans Steyn, centro dei Coastal in coppia con Jordaan.
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