Magazine Cucina

SuperSweetSuper!

Da Sarettam
Potrei essere un buono e valido motivo per convincervi ad acquistare una fotocamera che realizza filmati HD…Poi con la fotocamera completa di batteria ben carica(l’operazione dura un bel po’) vi basterà seguirmi durante la mia visita settimanale nel super che frequento di solito e le risate saranno assicurate...

La cavia non ama venire con me, perché lamenta, tra le altre cose, il troppo tempo trascorso anche solo davanti ad singolo un pacco di farina(come se le farine fossero tutte uguali e sia semplice scegliere…) e risulta essere infastidito dal mio fare Ciceroniano, nemmeno lavorassi lì… Quindi ogni volta, sola, con il brutto vizio di non avere mai monete spicce per prendere il carrello e dimenticando sempre a casa (e ricordandomene solo quando arrivo alla cassa)il sacchetto multiuso, mi addentro all’interno senza il carrello e senza busta(che in fase di stoccaggio degli acquisti in auto potrebbe essere provvidenziale)e mi approprio di due di quei simpatici carrellini a mano, nei quali entra a malapena una cassa d’acqua… E tra torri di Pisa molto pendenti, confezioni seminate in ogni dove, le etichette adesive di frutta e verdura che non si attaccano mai(vogliamo parlare delle file alle casse generate il più delle volte per la frutta e la verdura price-less…) arriva il momento di pagare e di trasferire le cibarie in auto… Le padelle che si prendono con i punti talvolta sono una tale benedizione… Le scatole che le contengono sono piccole, robuste, posizionate appena davanti alle casse(Santo Marketing) e soprattutto gratis ;)…Si perché di acquistare quei sacchetti biodegradabili che puzzano di funghi fritti e si rompono solo a guardarli, non mi è mai passato nemmeno lontanamente per la testa…E quindi solitamente con una o due scatoline e vari viaggi tra cassa e auto, risolvo abbastanza agevolmente… La benedizione finisce quando anche le padelle finiscono, ma il mio punto di vista circa le buste rimane invariato… “Posso?! Tanto mi conoscete, li riporto subito…”(loro mi conoscono, ma gli altri clienti ligi al sacchetto, no)… E così sfidando le buche del piazzale del parcheggio io e i miei carrellini belli pieni arriviamo in auto…Tempo di sistemare il tutto sul sedile del passeggero(uso al minimo il portabagagli e la spesa la sistemo sempre sul sedile del passeggero), di riportare gli aiutanti indietro e il viaggioverso casa(dove ad attendermi ci sarà il sacco multiuso), con un vasetto di yogurt che rotolerà sotto qualche sedile, la frutta che si fa befferà del mio nodo al sacchetto e comincerà ad esplorare angoli angusti dai quali non vorrà più uscire fuori, potrà avere inizio… E proprio l’altro giorno in auto, sopra gli altri ingombranti imballi rigidi, se ne stava in equilibrio fantozziano un sacchetto pieno zeppo di spinaci che sembrava un reale passeggero tanto era alto(del viaggio che feci circa due anni fa, con un quadro d’autore al posto del passeggero con tanto di cintura di sicurezza, evito di raccontarvelo perché se ci ripenso ancora rido). Arrivati a casa tutti sani e salvi, la mia intenzione era quella di fare dei ravioli, dei classici ravioli ricotta e spinaci che qui piacciono proprio tanto. Ma il tempo di fare la sfoglia e di tirarla a mano(il mio matterello non lo tradirei per nessun motivo al mondo) non c’era(devo ancora raccontarvi e mostrarvi le immagini di un corso al quale ho partecipato e dal quale, una volta uscita, avevo voglia di prosciutto ;-), stay tuned), gli spinaci in frigo non sarebbero entrati nemmeno se li avessi messi sottovuoto, la cucina tradizionale e regionale mi incuriosisce, e considerando che non li avevo mai mangiati, mi sono detta, "che Gnudi siano!" SuperSweetSuper!
E queste palline verdi che tanto gentili e tanto oneste paiono mi hanno conquistata… In effetti sono un concentrato di sapore e da tempo volevo provarli. Parlo al singolare perché la cavia mi ha fatto tanti complimenti per come li ho realizzati, ha detto che sono stata brava, che erano buoni(ruffianaccio), ma a suo parere a questa ricetta manca la pasta(in tal caso sarebbero stati ravioli). Ma non dimenticatevi mai che lui è un pastaro doc, con la P maiuscola! E voi li avete mai assaggiati? Se non li avete mai fatti e vi incuriosiscono, cimentatevi pure, ma guai a non scolare bene la ricotta o a non sgocciolare benissimo gli spinaci. Per formarli potreste avere dei seri guai ;-)! Parola di chi al primo tentativo, aveva l’impasto fino ai gomiti!!!


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