Con il campionato a metà strada è il momento giusto per fare il punto della situazione.
Partiamo dal girone più combattuto, quello neozelandese, dove solo sei punti separano prima, gli Hurricanes, e ultima, i Blues.La squadra della capitale e gli Highlanders sono decisamente da annoverare tra le sorprese della stagione, entrambe hanno stentato in passato e impressiona soprattutto il cambio di tendenza degli uomini del Sud, con la ciliegina dell'impressionante vittoria in casa degli Sharks della settimana scorsa, sono passati da fanalino di cosa a seria pretendente.
I campioni in carica dei Chiefs hanno dimostrato grande carattere in due rimonte negli ultimi venti minuti che hanno fruttato loro due pareggi in Sud Africa, ma non hanno mostrato l'istinto killer delle due stagioni passate. Certo influiscono i moltissimi infortuni, ma i punti persi potrebbero costare caro.
Le altre due formazioni kiwi stentano: i Crusaders non sono riusciti a tornare ai fasti del passato e l'assenza di Carter si è fatta notare soprattutto dalla piazzola. I Blues sono invece la delusione più grande, fatta salva la saga Benji Marshall, la squadra di Auckland non ha mantenuto le promesse della vigilia del campionato e l'innesto di Nonu si sta dimostrando, come l'anno scorso a Dunedin, più un male che un bene.
Altro girone combattuto è quello australiano dove la sorpresa sono senza ombra di dubbio i Force. Partiti malissimo si sono rimessi in riga e stanno facendo la loro migliore stagione fin ora. Unica nota a margine è che la squadra di Perth ha fatto solo una trasferta, vittoriosa, a Dunedin, tutte le altre partite le ha giocate in Australia.
In testa alla classifica del girone ci sono i Brumbies, che sotto la guida del duo Larkam-Fisher non dimostrano di soffrire la partenza di Jack White.
Dietro, faticano i Waratahs che puntano troppo sul fenomeno Folau e deludono decisamente i Reds di Cooper e Ginea, tanto che per il mediano di mischia pare sia a rischio la maglia titolare dei wallabies. I Rebels sono in netto miglioramento rispetto alla passata stagione e, nonostante abbiano vinto solo tre gare, hanno dimostrato un invidiabile cambio di atteggiamento in campo e soprattutto fuori dal campo.
Il girone sudafricano è invece quello in cui le forze sono più chiare, con gli Sharks che si confermano la squadra da battere, con l'unico neo il non aver ancora varcato i confini nazionali. Tra le altre, deludono molto le Cheetahs, che non sono state in grado di far vedere né il gioco né i risultati della stagione passata, i Bulls e gli Stormers che come da aspettative sono in via di ricostruzione.
I Lions al contrario hanno sorpreso molti ad inizio stagione con uno spirito combattivo e un Martinz Boshoff eccezionale, le tre sconfitte consecutive su cui viaggiano attualmente stanno erodendo il loro vantaggio sull'ultima del girone che dovrà giocare lo spareggio con i Kings per l'ultima edizione a cinque squadre sudafricane.