La sesta giornata di SuperRugby ha visto la conferma di Reds e Stormers in testa alle rispettive Conferences, coi sudafricani unica squadra rimasta imbattuta, e l'ascesa al primo posto della Conference Neozelandese dei Crusaders, vittoriosi a Twickenham sugli Sharks. Qualche nota per lasciarvi come di consueto agli highlights, stavolta concentrati qui, nei 50 minuti di SuperRugby Extratime della Fox Sports.
New Zealand Conference
(Highlanders at bye)
- I Crusaders emergono vincitori della prima partita di SuperRugby giocata al di fuori delle tre Nazioni. Prevalgono sugli Sharks in una spettacolare gara chiusa 44-28, cinque mete contro quattro (doppietta per l'ala Sean Maitland, metaman del torneo con 7 centri sinora) e 22 punti di Dan Carter, con una meta, (capocannoniere del SuperXV con 84 punti) contro i 13 con una meta di Jaques Potgieter, sostituto del più giovane e indisponibile Patrick Lambie all'apertura. Pallino della gara sempre in mano ai neozelandesi, una volta che Maitland copriva al quarto d'ora la meta iniziale siglata dal flanker Sharks e Sringboks Willem Alberts, finalizzando la solita superba apertura agli sfondatori centrali (SB Williams, Fruean, stavolta Guildford) da parte di Carter. Devastanti i neozelandesi soprattutto nel secondo quarto di gara, quando vanno in meta con Carter, sul tipico passaggio finale smarcante di SB Williams: corpo aldilà del placcatore e passaggio a una mano; poi con l'estremo Israel Dagg e l'ala forte Zach Guildford (nella foto): il primo tempo si chiudeva con uno spettacolare 34-18 (seconda meta Sharks nel finale, di Potgieter). Notevole la prova del pack neozelandese in mischia ordinata, con Crockett, Flynn e Owen Franks in prima linea contrapposti a capitan John Smit pilone sinistro (nuovo esperimento prolunga carriera) e i due fratelli DuPlessis: costituiva una piattaforma perfetta a partire dalla dalla quale han ricavato due mete.
Provavano a recuperare gli Sharks nella seconda frazione, con Potgieter che sgusciava da solo attraverso la linea schierata, poi mandando in meta il lock Alastair Hargreaves poi l'ala Odwa Ndungane, buono per il bonus, ma Potgieter falliva le due trasformazioni e il massimo avvicinamento rimaneva 37-38. All'ora di gioco si rimetteva in moto la potente macchina neozelandese e la seconda meta di Maitland, fotocopia della sua prima, a sostegno di una percussione centrale di Guildford, chiudeva la gara.
Se il risultato sportivo è di piena soddisfazione per i Crusaders, lo è un po' meno dal punto di vista del business: solo 35.000 spettatori a Twickenham, risultato non trascurabile essendo l'evento organizzato in soli 10 giorni, nel pieno della stagione rugbistica boreale e per i fondi raccolti pro terremoto, ma prossimo al break even dal punto di vista del cash. La franchigia neozelandese dovrà studiare altri modi per rimpinguare le casse, colpite in modo devastante dalla indisponibilità dell'AMI Stadium.
- Non perdono colpi i Blues, vincenti anche sul campo di pallanuoto (per via del tempo autunnale) dei Chiefs per 13-16. Al team del Waikato non bastano due mete del pilone del nr.8 Liam Messam e del pilone Taumalolo per prevalere sulla singola meta di Jared Payne schierato al centro e gli 11 punti piazzati da Luke McAlister. Inparticolare pesano le mancate trasformazioni delle mete da parte di Mike Delany e di contro la punizione sul finale da 40 metri con palla zuppa piazzata da McAlister.
South African Conference
- Stavolta stanno più attenti i Bulls impegnati nel derby con i Lions, e passano 30-23. Primo tempo 10-6 (meta in supertuffo del nr.7 Dewald Potgieter, una punizione monstre da 60 metri di Elton Jantjies), ed è già buono per i Bulls sinora inizialmente distratti; nel secondo tempo si portano sul 15-9 coi piazzati di Mornè Steyn, fino alla meta di forza all'ora di gioco del tallonatore Gary Botha. I Lions incassano il colpo e reagiscono troppo tardi, al 75' con la meta dell'ala Andries Van Rensburg, che trova immediata risposta nella meta di Bjorn Basson, abile nell'evitare di toccare la linea laterale; i Lions raggiungono nel finale il loro bonus (quarto in sei partite giocate) con la meta del lock Franco Van der Merwe.
- Impressionanti gli imbattuti Stormers, che stavolta marcano anche mete (solo tre nelle precedenti partite), battendo Western Force per 51-16, in una dimostrazione di sovrapotenza e skill micidiale. Doppiette di Jaque Fourie, pronto a farsi trovare a sostegno finale, e del tallonatore Deon Fourie, che nella seconda fa tutto come la migliore ala, calciando un ottimo chip&chase per se stesso. Altre mete di Jean deVilliers, distributore di ovali decisivi anche nelle altre mete e il lungo lock Andries Bekker. L'unica meta della franchigia di Perh è di James O'Connor, autore di tutti i punti dei suoi: una bellissima azione personale usando la velocità dei piedi, solo contro tutti.
Australian Conference
Tre le partite giocate sul suolo australiano.
- I Reds annichilano in casa con un netto 41-8 i Cheetahs pur reduci dalla vittoria coi Waratahs. Strapotere di Digby Ioane autore di una meta e protagonista di altre due, doppiette per l'altra ala Rod Davies e per il mediano Will Genia, rapido a vedere le dormite delle guardie avversarie e a recuperar palle e infine dell'hooker Saia Fainga'a lanciato da Quade Cooper, regista tutto genio (e Genia) e sregolatezza della squadra di Brisbane. Ad esempio a un certo punto, raccolta palla nella propria area di meta, la calcia verso l'altro angolo della stessa area a Ioane, il quale parte e da lì quasi raggiunge l'area di meta avversaria, sarebbe stata la meta del secolo. Meta della bandiera nel finale per il lock Wilhelm Steenkamp.
- Infine, il derby tra Brumbies e Waratahs, rara gara del Sud sul piano della sostanziale parità tra forze in campo (e molto controllo), risolto con una meta all'ultimo secondo quando le due erano sul 22 pari. Perfetta la parità nel primo tempo, chiuso 12 pari nella sfida tra i piedi di Kurtley Beale e Matt Giteau, stavolta insolitamente preciso. La prima meta dopo un'ora di gioco è degli ospiti, col centro Ryan Cross all'angolo, ma vengono raggiunti al 75' dalla meta del dinamicissimo pilone Benn Alexander. I Tah's ripartono all'assalto e marcherebbero meta dopo un minuto, sull'angolo sinistro con Afa Pakalani, ma il Tmo non concede (dubbio dell'effettivo controllo, ma s'è visto di peggio); gli ospiti non si rassegnano al pari, insistono con la pressione degli avanti e passano all'ultimo minuto col lock Sitakeli Timani.