Dalle paludi infestate della Louisiana riemergono – dopo l’ottimo Skeletal Vortex (2008) – gli swamp grinders Suture, con la riproposizione del loro album di debutto, per l’occasione opportunamente ri-registrato dalla formazione originale con l’aggiunta di alcuni nuovi brani. Carnivorous Urge To Kill, infatti, risponde al rinnovato interesse e alla crescente richiesta del pubblico per gli esordi di un gruppo che fa del brutal gore/death metal più tradizionale e oltranzista il suo marchio di fabbrica. L’album è frenetico, un’esplosione implacabile di furia primigenia che ricorda da vicino i Dying Fetus di Purification Through Violence e i Suffocation di Effigy Of The Forgotten. Numerosi sono gli ospiti di lusso che impreziosiscono con assoli di pregevole fattura alcuni dei brani più rappresentativi, da Rick Rozz dei rimpianti Massacre all’ex Malevolent Creation Jim Nickles fino all’onnipresente James Murphy (Death, Disincarnate, Obituary). Il sound è molto ricco e corposo, merito di una produzione al passo coi tempi e di un sapiente intreccio di tecnicismi. Le chitarre sono affilate e taglienti come rasoi e riescono a bilanciare melodia e violenza pura. A dispetto della brutalità evidente, i Suture possiedono molto groove e le canzoni acquisiscono ampio respiro, seppur spesso siano lanciate a velocità incontrollate. Tracce come “Bloodsoaked”, “Masticated Recrudesce” e “Torn From Mortal Coil” sono davvero brillanti per fantasia solistica espressa e per i molteplici cambi di tempo nell’ambito di un contesto sonoro che, complici anche le tematiche splatter trattate, rimane sempre di estrema durezza.
Devastanti.
Tracklist
01. Deconstructing Anatomy
02. Bonesaw
03. Bloodsoaked
04. Hemorrhage Head
05. Masticated Recrudesce
06. Torn From Mortal Coil
07. Still Inside
08. Carcinoma Contagion
09. Systematic Removal Of Vitality