Svantaggi (se ce ne sono) degli ebook

Vi ho parlato pochi giorni fa dei cinque vantaggi di un ebook reader: spazio, peso, luce, alberi ed euro (andatevi a leggere il post se volete capirci qualcosa in più). Però, per par condicio, vi avevo promesso di dedicare un nuovo post anche agli aspetti negativi della lettura digitale. E dunque, eccoci qui, fra librerie e batterie (in)finite e copertine a colori.

LIBRERIE (IN)FINITE
Volete leggere un libro su ebook? Non è detto che ci riusciate. Poniamo ad esempio che voi vogliate, come la sottoscritta, leggere il libro “Non dirmi che hai paura”, la storia dell’atleta somala Samia, appena uscito per Feltrinelli. Saviano ci ha dedicato un paginone su Repubblica, le vetrine delle librerie Feltrinelli erano piene di farfalle gialle su sfondo blu-shocking (immagine di copertina del libro) MA non esiste la versione ebook! Di un libro appena uscito. Promosso e pubblicizzato a palla. Feltrinelli? Ci senti?
Sempre per par condicio, vi dirò che anche Sei come sei, l’ultimo libro della Mazzucco, autrice non esattamente di nicchia, pubblicata da Einaudi, non era disponibile in ebook. L’ho letto in versione “classica” e ne ho parlato qui.

BATTERIA (IN)FINITA

Gira in rete questa vignetta in cui un libro cartaceo “spegne” un lettore ebook. Carina, certo, ma allora anche l’ebook potrebbe vendicarsi e chiudere il libro o buttarlo giù dallo scaffale o metterlo sotto l’acqua etc etc. Sta di fatto che un ebook reader, come ogni device elettronico, ha una batteria, e deve essere alimentato. Ora, non crediate che un Kobo, ad esempio, ciucci batteria come un iPhone. Dicono i produttori che una carica può durare 1 mese, a seconda di quanto lo usi (tipo se lo tieni sempre spento?). In ogni caso, se non si ha un computer a portata di mano, ci si può dotare di un caricabatterie Qui trovate alcuni consigli su come far durare di più la batteria, ad esempio disattivando la connessione wifi.

NIENTE COPERTINE A COLORI
Si va bene, l’abito non fa il monaco e non si giudica un libro dalla copertina. Però, le cover dei libri possono essere piccoli capolavori di graphic design, e in ogni caso – quando sono fatte bene – ci aiutano a darci un’idea di che cosa stiamo andando a leggere. Sul Kobo, invece, la copertina è solo una pallida immagine in bianco e nero, ben poco emozionante.

QUANTO MANCA?

Ecco, a me questa cosa del tempo di lettura mi fa molto Vanity Fair, molto timer da cucina.

Non so come siano i vostri reader, ma il mio Kobo Aura segnala l’avanzamento di pagine del capitolo, non quello del libro. Quindi ti comunica che hai letto 2 di 10 pagine del capitolo in oggetto, ma non se riuscirai a finire il libro prima delle 3 del mattino o se domattina ti risveglierai con due occhiaie così. Quando poi lo metti in standby il Kobo ti informa che hai letto tipo il 70% del libro e ti mancano x ore e xx minuti. Ecco, a me questa cosa fa molto “tempo di lettura stimato” come sugli articoli di Vanity Fair, e molto poco bibliofilo. L’idea del timer non mi piace, mi ricorda una task da completare entro un certo tempo, una roba da catena di montaggio. E poi, Kobo, che ne sai tu di quanto tempo ci metto? Insomma, infilare il segnalibro tra le pagine e vedere a che punto del libro si è arrivati, quello si, lo ammetto, mi manca.
Perché se un libro mi piace davvero sono capace di rallentare il ritmo di lettura, per farlo durare di più, come facevo da piccola con le caramelle sucai. Non sapete cosa sono le caramelle sucai? quei deliziooosi piccoli parallelepipedi di liquirizia gommosa ricoperta di zucchero che si compravano, ad etti, in drogheria. Sono vecchia, lo so, vengo da un mondo che non esiste più. E mi piaceva pure.
Ma non c’era l’iPhone, Internet, e gli ebook, e non so come la gente facesse a vivere, a lavorare, a fare altro oltre che comprare caramelle sucai in drogheria.

Leggi anche i cinque vantaggi di un ebook reader: spazio, peso, luce, alberi ed euro.

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