Abbiamo annunciato che avremmo abolito le Province: non era vero. Tagliato i costi della politica: una presa in giro. La nomina più delicata, quella del governatore della Banca d’Italia, è finita mestamente nel tritacarne delle liti di maggioranza. Il premier mostra di occuparsi solo delle sue questioni personali. E, infatti, oggi di che cosa discute la Camera dopo aver votato in diretta televisiva (ci vedono anche all'estero) sulle inchieste Papa, Milanese e Romano? Delle questioni contenute nella lettera della Bce? No, delle intercettazioni. Bossi non appare, anche agli stranieri, nel pieno delle sue facoltà. Non c'è membro del governo o della maggioranza che non affermi in privato che Berlusconi debba lasciare. Su questo giornale abbiamo suggerito al premier di fare come è accaduto in Spagna: annunciare che non si ricandiderà, chiedere le elezioni e non trascinare con sé l'intero centrodestra. Nessuna risposta.
Ora, intendiamoci, una svista è concessa a chiunque. Però c’è quella sempre eterna sensazione che molti dei personaggi cha hanno sinora occupato poltrone importanti non siano stati adeguatamente all’altezza. Tanto per dire, Bondi, ieri sera a Ballarò, è riuscito a far sembrare Della Valle un gigante. E non per via della battuta pronta di quest’ultimo (poco elegante, eh), ma perché ha avuto bisogno della “traduzione” di Floris per comprendere cosa intendesse l’interlocutore. Ripeto, nulla di grave. Ma voi immaginate tempi di reazione simili dinanzi ai declassamenti vari, i moniti, le crisi, gli obiettivi mai raggiunti. Ecco.