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Sveltine letterarie

Da Danielevecchiotti @danivecchiotti

Sveltine letterarieUna perversione generalizzata aleggia in tutti i social network e i forum in cui si discute di narrativa e ci si scambiano pareri sui titoli letti: è l’idea che un libro sia valido, bello, meritevole solo se è “scorrevole”, se “si beve tutto d’un fiato”, se insomma non richiede al lettore nessuna fatica.

Per assecondare tale assurdità, gli editori – bramosi di rincorrere il mercato –stanno ora pensando di stampare sulla copertina dei romanzi il “tempo di lettura”, vale a dire il numero di ore previsto per arrivare dall’incipit alla conclusione della storia.
Dà l’idea di uno strumento a beneficio di acquirenti (acquirenti, non certo lettori) che non comprano più un romanzo con l’intento e la speranza di goderselo appieno, di starci dentro il più possibile, magari anche soffrendoci un po’ sopra per le sfide – linguistiche e di concetto – che l’autore propone, ma piuttosto con l’ansia di finirlo e levarselo di torno al più presto per passare alla prossima letturina leggera e fugace.

Non era con questa intenzione, che la scrittura romanzesca nacque, e certo se la rapidità e l’agilità della sua fruizione sono i parametri con cui la si giudica, si può tranquillamente dire che essa sia oramai morta e sepolta.
Pensare che un romanzo abbia valore solo perché concede il lusso di liberarsene in fretta (e quindi di dimenticarlo in un periodo ancora più breve) è l’antitesi del concetto di arricchimento attraverso la narrativa e, di conseguenza, un atteggiamento contro la natura intrinseca nel concetto di lettore.

Provo orrore per tutto ciò che non mi costa fatica e non mi mette in crisi, non mi scandalizza o non mi turba. Provo orrore per lo scrittore che mi compiace, che asseconda il mio gusto, che mi viene dietro anziché sforzarsi di stimolare in me la voglia di andare dietro a lui. Provo orrore per tutto ciò che è scorrevole. Ne provo orrore perché, proprio in ragione del fatto che scorre via facilmente, non mi lascia dentro alcuna traccia del suo passaggio.
E d’accordo… magari mi sarà anche costato pochissime ore di lettura, ma si tratta comunque di ore sprecate.


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