SVERGOGNATO NUMERO UNO: DennyCombinaguai è piccolo, biondo, grassottello, ripetente. In classe parla e ride quasi sempre; quando non parla è non ride, è perché mastica chicles. Il livello delle sue verifiche è tale che il Benza, già a fine settembre, aveva sentenziato: Oh, chiedigli da chi si rifornisce... deve avere un pusher eccezionale! In consiglio di classe, quando si parla di lui, tutti scuotono la testa sconsolati mormorando Cosa vogliamo farci? Non ci arriva proprio, non ce la fa... Bene, ad un certo punto, me ne sono convinta anch'io, quando Denni, per cinque esercitazioni consecutive mi ha consegnato, al posto dei riassunti richiesti, delle cose immonde che consistevano nella scopiazzatura paro-paro di frasi prese qua e là, senza alcun senso logico, dai brani assegnati. E questo, nonostante io avessi dotato tutta la classe di fotocopia con dettagliate indicazioni su come fare un riassunto e avessi restituito ogni volta i ventotto lavori adeguatamente coredati di segni rossi, chiedendo di riscriverlo secondo le correzioni: usa parole tue – allunga qui e accorcia là – trasforma il discorso diretto in indiretto – attento all'uso dei pronomi e così via. Nulla. Alla quinta scopiazzatura di Denni, ho rischiato l'embolo. Perciò, non vi dico quale sia stata la mia sorpresa quando, corregendo le verifiche, mi sono resa conto che la sua prova, pur con imprecisioni ed errori di vario tipo, era un riassunto vero. Quindi sono entrata in classe, l'ho squadrato per benino e gli ho intimato:
"Senti un po', delle due l'una: o hai copiato da un compagno, o mi hai preso in giro per tre mesi".
Silenzio.
Mio sguardo di fuoco.
Ancora silenzio.
"Allora? Sto aspettando una risposta".
Silenzio e occhi bassi.
Mio muggito spazientito.
"Eh... no, non ho copiato... è che questa volta mi sono impegnato..."
Fulmineo flashback del prescrutinio in cui i colleghi, di fronte alle tre insufficienze secche di Denni nelle mie tre materie hanno detto scandalizzati Ma devi alzarglieli in qualche modo, non possiamo bocciarlo un'altra volta, poverino, non capisce...
Ho controllato il ruggito che mi covava in gola e, con eloquente gesto delle mani, ho sentenziato, gelida: "Ringrazia di non esser mio figlio, ché di fronte ad una cosa del genere t'avrei preso a schiaffi a due a due finché non diventavan dispari".
Pacioccone, dal primo banco, sottovoce: "Ma prof, se sono a due a due, come fanno a diventar dispari?"...
SVERGOGNATA NUMERO DUE: Stamattina, prima di entrare in classe, mi ferma la collega di matematica: ieri ha rimproverato DenniCombinaguai perché si è presentato a scuola come se andasse a fare la pubblicità del CornettoAlgida, pantaloncinato, smanicato, con lardellamento in bella mostra. A quanto pare, il piccolo fashionista si dev'essere lamentato con mammina sua (vista una volta sola ai colloqui nonostante le numerose lettere di convocazione inviate), che infatti ha prontamente risposto sul diario [riporto la sostanza ed evitando le numerose sgrammaticature]: "Gentile professoressa, so che si è lamentata dell'abbigliamento di mio figlio e non capisco cosa le interessi. Non c'è scritto da nessuna parte come deve venire a scuola, quindi lei pensi a fare il suo mestiere. Faccia l''insegnante che a fare la mamma di Denni ci penso io".
Am-mu-to-li-ta.
Ecco perché dicono che la mela non cade lontano dall'albero. Ma state tranquilli, credo che agli scrutini mi verrà una fortissima voglia di torta di mele.