L’organismo è un sistema il cui sviluppo è risultante da processi d’interazione tra la maturazione delle proprie strutture, che dipende dalla programmazione genetica, e l’influenza su queste potenzialità dell’ambiente dove il soggetto vive ed esercita la propria condotta, le quali ne favoriscono o limitano l’evoluzione.
Il Sistema Nervoso Centrale (SNC) è molto rigido nell’organizzazione fisiologica delle strutture e delle vie nervose, ma la rigidità delle strutture è legata ad una plasticità funzionale che interviene a livello delle zone sinaptiche che si trovano lungo tutto il SNC, in cui si definiscono le risposte alle situazioni in funzione delle esperienze precedenti del soggetto.
In tal modo Il SNC armonizza e modula le risposte della persona all’ambiente e fa in modo che la risposta personale alla stimolazione ambientale non sia definita in anticipo.
Uno sviluppo equilibrato è, quindi, alimentato sia da processi interni che da relazioni interpersonali che promuovono una continua differenziazione e integrazione delle varie componenti del sistema e un buon adattamento all’ambiente.
Il SNC ha un’evoluzione durante la crescita: durante il primo periodo di sviluppo la plasticità è elevata e ci sono cambiamenti permanenti nel comportamento derivanti dall’esperienza.
L’azione umana consiste, per Piaget, in un continuo e perpetuo meccanismo di riadattamento all’ambiente, tutta la vita mentale tende ad assimilare progressivamente l’ambiente circostante in strutture mentali già costruite il cui raggio d’azione diviene sempre più ampio e lo sviluppo mentale consisterebbe, quindi, in un adattamento sempre piú preciso alla realtà.
Un ruolo centrale è rivestito dall’ambiente familiare che può o meno consentire degli scambi continuativi tra il bambino e la realtà che lo circonda: è la qualità dell’esperienza relazionale fatta di scambi fra il corpo del bambino e l’ambiente che condiziona l’equilibrio affettivo, infatti, lo sviluppo non può avvenire in modo positivo se il bambino non riceve costantemente adeguate soddisfazioni ai suoi bisogni affettivi.
È l’ambiente familiare che risponde ai bisogni del bambino soddisfacendoli in modo differenziato e appropriato, facendo in modo che lui stesso riesca a differenziare propri istinti e bisogni.
Ogni condizione di sofferenza che il bambino sperimenta è dovuta alle risposte dell’ambiente che può facilitare o ostacolarne la crescita.
Per Winnicott è la madre che si deve adattare attivamente e con sensibilità ai bisogni del suo bambino, bisogni che all’inizio sono assoluti: la mamma intuisce se il bambino ha fame, ha sete, se il pianto è di dolore, di stanchezza, lei intuisce ed entra in relazione.
Continua…