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Rofflaschlucht: un nome che sembra una prova di pronuncia per chi sta imparando il tedesco. Si tratta di una parola composta da Schlucht, canyon e Roffla, il nome proprio di una cascata formata dal Reno in quel dei Grigioni, in Svizzera. Ci troviamo nella zona della Viamala e della Via Spluga, tra le mie preferite nelle Confederazione Elvetica.
La Via Spluga attraversa le Alpi da tempo immemore.
Attualmente, per viaggiare attraverso il cantone dei Grigioni, si percorre un'autostrada che a tratti diventa superstrada. E' ben fatta, larga a sufficienza (ci passano anche i camion), ben tenuta e si viaggia in tutta tranquillità.
Spesso è bello, però, uscire dalle grandi arterie stradali e concedersi un tratto di storia.
Mi è capitato di trovarmi, per l'ennesima volta, a viaggiare dal Ticino ai Grigioni. I miei occhi si riempiono di gioia sempre quando viaggio da quelle parti. Per non parlare di quando esco dalla Galleria del San Bernardino.
E' proprio lì che ho abbandonato l'autostrada.
La vecchia Via Spluga, alias la attuale statale, vi porterà a viaggiare in modo lento proprio accanto l'autostrada, con la maggiore concessione di poter entrare nei paesini e di costeggiare il Reno, che, ve lo ricordo, nasce proprio da quelle parti (o meglio, un braccio del grande fiume nasce da quelle parti).
Quando si arriva all'altezza di Splügen, il vostro sguardo verrà sicuramente rapito da una distesa di color verde smeraldo: è l'omonino lago, formato grazie ad uno sbarramento costruito per produrre energia elettrica.
Dal lago in poi (più o meno finché non si passa Coira) il Reno diventa forte e impetuoso.
Millenni di passaggio dell'acqua hanno formato dei canyon tra il granito grigio.
Come spesso accade, la Natura è la migliore delle creatrici: l'azzurro ghiaccio dell'acqua ben si abbina a quel grigio intenso della pietra. Il tutto è contornato dal verde scuro dei boschi, dando vita ad un ambiente speciale e unico.
Seguendo la statale si arriva, ad un certo punto, ad un luogo che riporta il cartello di Rofflaschlucht.
Qui si trova uno dei punti di accesso per inoltrarsi nelle gole formare dal Reno.
Qui si trova, ancora oggi, un albergo.
Pensate che ci sono tracce della presenza di una locanda su questo punto fin da prima della metà del 1600. Considerato il fatto che la strada era uno dei pochi valichi certi sulle Alpi... non c'è da stupirsi.
Lì si può dormire e mangiare ad un prezzo davvero più che interessante, considerata la media della zona e il fatto che siamo pur sempre in Svizzera.
La locanda funge anche da biglietteria per l'accesso alla gola e alla cascata formada dal Reno.
Si pagano 3,50 CHF per persona, poco meno di 3€ (2 CHF per i bimbi e ragazzi fino ai 15 anni).
Solitamente l'accesso è chiuso durante l'inverno.
La cascata ghiaccia e l'umidità che si crea nella gola rende tutto scivoloso.
In ogni caso, è possibile fare un colpo di telefono alla locanda e chiedere.
Quello che è certo è che la visita è più che possibile da fine Marzo a fine Ottobre.
Solitamente dalle 9 del mattino alle 18.
Meglio arrivare con scarpe robuste e con un k-way... a meno che non amiate bagnarvi un po'.
La via che si percorre ancora oggi per raggiungere la cascata è stata aperta dagli allora proprietari della locanda, ad inizio Novecento.
Giusto per darvi idea delle distanze, da Lugano alla Rofflaschlucht ci vuole circa un'oretta di strada.
Io continuo ad essere convinta che i Grigioni siano davvero l'essenza della Svizzera.
Le Alpi, i laghi, le sorgenti termali, il romancio che qui si parla correntemente e quella semplicità fatta di piccoli luoghi.
La giusta conclusione di un giro alla Rofflaschlucht potrebbe essere un tuffo nelle acque calde delle Terme di Andeer. Questa, almeno, sarebbe la mia scelta.
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