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Switched – Amanda Hocking

Creato il 27 marzo 2012 da Viadeiserpenti @viadeiserpenti

Switched – Amanda HockingRecensione di Manuela Di Vito

Wendy è un ragazza difficile, forse perché la madre ha cercato di ucciderla il giorno del suo sesto compleanno, o forse perché la donna, che si chiama Kimberly, non è mai riuscita ad amarla. «Di certo non sei mia figlia. Cosa sei, Wendy?» e ancora: «Dov’è il mio bambino?», chiede alla bimba inerme mentre brandisce un coltello da cucina, «Probabilmente l’hai ucciso, non è vero?», convinta che qualcuno abbia scambiato i neonati. Ma Kim non è tanto lontana dalla verità e Wendy se ne rende conto suo malgrado a diciassette anni. Cresciuta con la zia e il fratello, costretti a spostarsi da un luogo all’altro per la sua difficoltà a integrarsi nelle scuole, fa di tutto, adesso, per dare un senso al loro ultimo trasloco. Prova a studiare, ma a farsi degli amici non ci pensa ancora, almeno fin quando Finn non comincia a frequentare le sue lezioni.
Il suo sguardo ipnotico la conquista, ma la freddezza dei suoi modi la indispettisce e la ferisce. Subito si rende conto che Finn non è un ragazzo come gli altri e alcune circostanze faranno in modo che lui le si riveli per quello che è, un Trylle, altrimenti detto Troll, un essere mitico appartenente a una stirpe della quale fa parte la stessa Wendy. Finn è un cercatore, uno che riporta indietro i changeling, i bambini scambiati, dai loro veri genitori. Al principio riluttante, Wendy è poi costretta a seguirlo per andare a conoscere la sua famiglia. Il leggendario mondo dei Troll non si rivelerà però quello che lei si aspetta e di sicuro non riuscirà a darle ciò di cui ha bisogno: amore e protezione. Se non fosse per la presenza costante di Finn, di cui lentamente s’innamora, non ci penserebbe un minuto ad andarsene.
Rifiutato da tutti gli editori e autopubblicato infine come e-book su Amazon, Switched ottiene un successo immediato e, con più di due milioni di copie vendute, illumina nuove prospettive per i giovani autori che non hanno la pazienza di aspettare o l’intenzione di collezionare rifiuti. E perché poi? Il mondo elettronico dà immediate possibilità a chi vuol fare da sé. Quanti libri sono rimasti in un cassetto, capolavori perduti di cui non si saprà mai niente? E quanti nella storia della narrativa hanno iniziato in salita il loro percorso verso la popolarità?
Persino il fenomeno Harry Potter fu rifiutato ripetutamente prima di trovare qualcuno disposto a pubblicarlo, ed è chiaro che uno dei riferimenti della Hocking è proprio il maghetto inglese. La costruzione di un mondo magico che esiste parallelamente a quello reale, e l’invasione di quest’ultimo da parte di esseri leggendari che convivono in incognito tra gli umani, ha creato un genere a parte nel fantasy. La differenza rispetto ad altri libri simili è che in Switched l’autrice prende degli esseri leggendari e, invece di cercare di renderli il più possibile somiglianti alla loro immagine tradizionale, li trasforma come più le piace, regalandogli un volto nuovo e creando per loro un mondo e una cultura più attraenti.
I Troll della Hocking, infatti, non sono affatto come uno se li aspetterebbe, verdi, grossi e rozzi, ma piuttosto persone altolocate dai poteri eccezionali, più somiglianti ai vampiri della Meyer, altro evidente riferimento della ventisettenne americana, che a quelli delle leggende norvegesi. Se l’uso casuale e inconsapevole della magia prima di venire a conoscenza della propria vera natura accomuna Harry Potter a Wendy, basterebbe sovrapporre l’immagine di Finn a quella di Edward Cullen per far coincidere i due profili in maniera quasi esatta, e la stessa cosa accadrebbe, ancora, per Wendy e Bella. I primi sono affascinanti e misteriosi, protettivi e leali, forti e sensibili, le seconde corrispondono invece al prototipo dell’adolescente imbranata, in imbarazzo nella sua condizione di giovane adulta ma portatrice di un potere enorme che non deve far altro che scoprire e coltivare.
Gli altri riferimenti culturali di Wendy e quindi, ovviamente, della Hocking, sono Il Signore degli anelli, Peter Pan e i film della Disney. Sembra che l’autrice si sia sforzata anche dal punto di vista stilistico di apparire più semplice e candida possibile, utilizzando uno stile elementare e un po’ ingenuo. Alcune ripetizioni e ridondanze potevano essere facilmente evitate con un editing più accurato, ma ciò non toglie che la storia funzioni e tenga il lettore incollato alle pagine fino alla conclusione, che lascia con la curiosità quasi urticante di sapere cosa succede dopo. Si è già creata l’attesa del seguito, che comprende altri due libri. Venduti i diritti a venti paesi, la Hocking col suo esercito di Troll è dunque partita alla conquista del mondo, umano e non.

Nota sull’autore
Nata in Minnesota nel 1984, Amanda Hocking ha lavorato in una casa di riposo fino al 2010 e nel frattempo, durante il tempo libero, ha scritto una grande quantità di romanzi, nove dei quali autopubblicati come e-book su Amazon. Lo strabiliante numero di copie vendute l’ha portata presto all’attenzione degli editori che avevano precedentemente rifiutato i suoi lavori. Switched è il primo libro della Trilogia Trylle.

Amanda Hocking, Switched
traduzione di Silvia Pellegrini
Fazi, 2012
pp. 284, euro 12


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