"Prego lasciate che mi presenti sono un uomo ricco e di gusto sono stato in giro per molto tempo rubai molte anime e sottrassi molta fede agli uomini.L'inizio della celeberrima canzone degli Stones è un omaggio al grande romanzo di Michael Bulgakov "Il Maestro e Margherita", se infatti andiamo a confrontare questi versi con l'incipit del libro notiamo l'incredibile somiglianza:
Ed ero lì quando Gesù Cristo ebbe il suo momento di dubbio e dolore. Mi assicurai che Pilato se ne lavasse le mani sigillando così il suo destino. Piacere di conoscervi. Spero che azzeccherete il mio nome ma ciò che vi lascia perplessi è la natura del mio gioco."
"Vogliano scusarmi, disse con accento straniero senza storpiare le parole, se io, pur non conoscendoli, mi permetto.. ma l'argomento della loro dotta conversazione è talmente interessante..."Il Diavolo che giunge a Mosca sotto le spoglie di un prestigiatore, è proprio lo stesso di cui canta Mick Jagger in Simpathy for the Devil! Probabilmente Jagger aveva letto il grande libro di Bulgakov scritto negli anni 30 del secolo scorso e pubblicato postumo con concessione della censura sovietica nel 1956. Beffardo e istrionico, man of wealth and taste, il Satana di Bulgakov si presenta nella Russia staliniana in compagnia del bizzarro maggiordomo Korov'ev, del demone Azazello e di un enorme gatto nero bipede mettendo a soqquadro la città, scoperchiando, in un crescendo di situazioni fantastiche, le ipocrisie e i grigiori della società dell’epoca.
Il romanzo è poema nel vero senso del termine, ricco di personaggi e vicende che si intrecciano, denso di misticismo e fantasia che alterna paradossalmente tratti grotteschi e sognanti.
Kandinsky "Mosca"
Il testo riporta in epigrafe una citazione dal “Faust” di Goethe: ”Ma allora chi sei tu, insomma? – Sono una parte di quella forza che eternamente vuole il male ed eternamente compie il bene.”
"Sympathy for the devil" è la canzone d'apertura del gradissimo Beggars Banquet dei Rolling Stones, album del 1968 che segnò il cambio di rotta della band verso sonorità più sporche ed incazzate, discostandosi nettamente dallo stile dei cugini di Liverpool, dal "peace and love" universale che negli anni 60 aveva caratterizzato lo senario musicale britannico. L'epoca psichedelica degli acidi e delle utopie era ormai sul viale del tramonto, allora gli Stones si travestirono da ribelli, modificando l'immagine ed il suono, seguendo l'onda della protesta studentesca, partecipando a manifestazioni contro la guerra in Vietnam.
La canzone del diavolo è un ottimo esempio di questa inversione di tendenza, dell'ascesa nell'oscurità della band, un'ossessione percussiva guidata dalla chitarra di Keith Richards, tesa come non mai. Mick Jagger si cala alla perfezione nei panni di Lucifero, immedesimandosi totalmente, al punto da indossare un particolare gostume nei concerti per accompagnare il pezzo.
Proprio in questo periodo il gruppo - ed in particolare modo Jagger - inizia a mostrare un grande interesse verso gli argomenti occulti. Il testo è infatti il drammatico monologo di un personaggio che altri non è se non Lucifero, l'angelo caduto, il quale racconta all'umanità i suoi trionfi. Ma allora cosa simboleggia questa canzone? Una sorta di canto di vittoria per le forze del male oppure una semplice, geniale provocazione?
Sympathy for the devil verrà decisamente osteggiata dalla chiesa, utilizzata come propaganda per associare la musica rock ai movimenti satanisti. E mentre l'opinione pubblica dei benpensanti li metteva in croce, gli Stones guadagnavano in popolarità, con ottime recensioni, concerti sold out e l'album in cima alle classifiche. In realtà possiamo constatare come il cambio di rotta nello stile della band sia stato, più che altro, il frutto di un'abile operazione di marketing: un restyling dell'immagine prima che del suono, che ha contribuito a ridefinire l'immagine della rockstar ed aumentare le entrate di Jagger e compagni. Se però analizziamo le accuse sul contenuto è evidente la superficialità delle critiche mosse.
In tutta la canzone i ruoli di buoni e cattivi sono continuamente scambiati, ad iniziare dal cattivo per eccellenza. Vi è un parallelismo critico crescente, e neanche tanto velato, tra il diavolo e le disgrazie dell'uomo. Nell'interpretazione principale, il diavolo è in realtà l'incarnazione dell'uomo stesso posto di fronte alle atrocità della Storia, e la canzone sembrerebbe più una denuncia dell'immoralità del mondo occidentale piuttosto che una celebrazione dell'anticristo. Questo punto di vista è supportato dalle citazioni di numerosi fatti storici presenti nel brano: La Guerra dei Cent'anni, La Rivoluzione d'Ottobre, l'assassinio di Kennedy, la seconda guerra mondiale.La conzone degli Stones è stata inoltre utilizzata e reinterpretata da altri autori in altre opere. I Guns'N Roses ne hanno fatto una loro versione, e proprio questa è stata utilizzata per la colonna sonora del celebre film Intervista col vampiro. Geniale la presentazione di V in V per vendetta, celbre Graphic novel di Alan Moore e David Lloyd pubblicata per la prima volta nel 1982. L'enigmatico protagonista con la maschera di Guy Fawkes esordisce con le prime due strofe della canzone dopo il secondo omicidio. Dal fumetto è stato tratto l'omonimo film del 2005 adattato dai fratelli Wachowsky, quelli di Matrix per intenderci, che hanno mantenuto la citazione ottenendo un ottimo impatto comunicativo.(Trailer youtube) Per quanto riguarda il libro di Bulgakov sono state fatte varie trasposizioni su pellicola, alcune a più puntate, ma il film più riuscito è indubbiamente quello di Aleksandar Pertrovic del 1972, con un grandissimo Ugo Tognazzi nei panni del Maestro.
(RD)