Titolo: Tabù (Taboo)
Autore: Casey Hill
Editore: Mondadori
Anno: 2012 (2011)
Genere: Thriller
Pagine: 295
Formato: Cartaceo
Trama:
Reilly Steel, giovane investigatrice forense di origine irlandese nata e cresciuta in California, viene chiamata a dirigere il laboratorio della Scientifica di Dublino. È una donna brillante, intelligente e molto bella, la cui esistenza è stata segnata da una terribile storia familiare, culminata nella sparizione della sorella minore, che ancora la perseguita in tutti i suoi peggiori incubi. Lasciandosi alle spalle la frenesia di San Francisco, Reilly spera di riuscire finalmente a mettere da parte i fantasmi del passato e ripartire da zero.
Ben presto, però, questo desiderio si rivela un’illusione: Reilly inizia infatti a occuparsi di una serie di morti misteriose, in apparenza scollegate tra loro, che stanno terrorizzando l’intera città. Ad affiancarla nelle indagini c’è il detective Chris Delaneym anch’egli tormentato da un segreto: un grave problema di salute con cui si trova a dover fare i conti.
Giudizio:
Il libro possiede molti punti validi ma ha anche qualche pecca, come la maggior parte dei thriller. I personaggi principali risentono della sorte che tocca a davvero troppi protagonisti dello stesso genere, ovverosia la tragedia familiare o personale che servirà (se ricordata nei punti giusti) a creare determinate situazioni altrimenti irrealizzabili. Si intuisce l’approfondito studio delle tecniche forensi da parte degli autori, ma come ho visto accadere in altri libri thriller, e in particolar modo quelli firmati Kathy Reichs, in alcuni punti si è ecceduto con il lato didascalico, reso talvolta un po’ fastidioso; quando si affrontano argomenti di nicchia è giusto dare spiegazione di pratiche altrimenti incomprensibili al lettore; in caso contrario si rischia di creare un prodotto poco gradevole e di difficile lettura, tuttavia il modo in cui si arriva alle suddette spiegazioni risulta affettato. In parole povere, ciò che mi lascia perplessa è l’idea che un poliziotto con una certa esperienza decida, a un certo punto della trama, di chiedere al collega, altrettanto navigato, delucidazioni su pratiche investigative utilizzate ogni giorno negli ultimi venticinque anni di carriera. È anche vero che dare qualche spiegazione in più è preferibile a non darne affatto, soprattutto per chi si avvicina al genere, ma in alcuni casi questo ha appesantito la narrazione, rischiando di rendere il libro un po’ meno gradevole. I casi hanno elementi molto interessanti, l’utilizzo dei tabù è stata una bella sorpresa, ma anche qui c’è una piccola pecca nei ritrovamenti decisamente troppi fortuiti, in coincidenze a volte non così tanto probabili… ancora una volta pecche che spero di non ritrovare nei libri successivi. Il finale concede qualche sorpresa e qualche perplessità, nel complesso direi che si tratta del giusto finale.
La mia valutazione è di 3 generose stelle su cinque, una buona via di mezzo.
Sull’autore:
Casey Hill è lo pseudonimo dei coniugi Melissa e Kevin Hill. Melissa è autrice in Irlanda di diversi romanzi femminili di grande successo, tra cui un regalo da Tiffany. Con il marito Kevin, Melissa ha deciso di creare una nuova serie di thriller con protagonista Reilly Steel. La coppia vive a Dublino con la figlia Carrie.(Vi rimando all’articolo “dietro gli pseudonimi”, dove ho già parlato di Casey Hill)
Christine Amberpit