1.L’ingerenza eccessiva del sistema partitico nella sanità locale con la piena disfunzionalità e la corruzione che ne consegue. Scaricando sui cittadini appalti miliardari ed altro attuati dai manager retti dalla politica. La chiara pressione delle case farmaceutiche sulla classe dirigente. Influenza penetrante e pervasiva nelle Università e tra i medici delle industrie farmaceutiche allopatiche.2. L’infiltrazione e la chiara presenza della criminalità organizzata permessa dalla corruzione della classe politica. Un pasto in Lombardia costa 6 euro in Campania 60 euro. Una siringa costa un euro in lombardi e 6 euro in Campania etc…
4. Una visione “accademica ed ufficiale” della salute dell’uomo non improntata all’ascolto del paziente. 5. La scarsa utilizzazione delle attrezzature tecnologiche causata dall’insufficienza di personale. A tale scopo i medici del SSN dovrebbero essere incentivati ad avere esclusivamente un rapporto a tempo pieno. Deve essere aumentato il numero di infermieri e ausiliari. La disomogeneità della qualità dei servizi sul territorio nazionale. 6. Mancanza di Politiche Sociali di prevenzione per alcuni settori della popolazione. Mancanza di Una visione olistica dell’utenza.7. Corruzione e concussione diffusa nel sistema Sanità. Mancati Controlli.8: Mancanza di costi unificati di esercizio per la Sanità delle Regioni, Una sola giornata di degenza costa 1.453 euro in Basilicata, 1.018 euro nelle Marche, 375 in Sicilia. Per non parlare del costo medio dei posti letto, del personale e dei ricoveri.9. Diversità di trattamento economico per il personale del SSN , Si passa dagli alti costi medi procapite del S. Antonio Abate (52.038 euro) al SS. Annunziata pugliese (51.899 euro), fino ad arrivare ai 50.897 euro del Di Summa di Brindisi e scendere a picco al toscano Careggi (34.822 euro), toccando il minimo al lombardo Morelli Sondalo (31.755 euro).10. Mancato utilizzo in Italia della medicina naturale11. Formazione professionale sanitaria Obsoleta ,meno libri e più tirocinio sul campo.12. Malasanità:le cifre della Commissione parlamentare-Gennaio 2012 parla chiaro
Gennaio 2012: La relazione della Commissione parlamentare d'inchiesta sugli errori sanitari, presentata ieri a Roma è ricca di cifre su due dei fenomeni più critici che caratterizzano la sanità italiana: la medicina difensiva e la cosiddetta malasanità. E si tratta di cifre inquietanti, di impatto emotivo ma anche economico.L'eccesso di prescrizioni per difendersi da possibili contenziosi comporterebbe un aggravio della spesa pubblica superiore ai 10 miliardi di euro, pari allo 0,75% del Pil.Riferita al totale della spesa sanitaria la percentuale calcolata è invece del 10.5%, costituita principalmente da ricoveri (4,6%), farmaci (1,9%), visite (1,7%), esami di laboratorio (0,7%) e strumentali (0,4%), che potrebbero essere evitati.Nella sanità privata il fenomeno è ancora più marcato e si arriva a un totale del 14%.
Il fenomeno riguarda la maggior parte dei medici italiani: in un'indagine del 2010, il 53% ha ammesso di prescrivere farmaci a scopo difensivo che sale al 73% se si restringe l'ambito alle visite specialistiche; percentuali analoghe di medici prescrivono a titolo cautelativo esami di laboratorio (71%) e strumentali (75,6%).Sul fronte della presunta malasanità, la Commissione segnala 570 casi registrati da aprile 2009 a dicembre 2012, culminati 400 volte con la morte del paziente. Numerose criticità riguardano il settore ginecologico: un errore segnalato su cinque è infatti relativo al parto.Non sempre si è trattato di errori medici; si legge nella relazione che «spesso questi episodi derivano da disservizi, carenze, strutture inadeguate,mancanza di personale : inefficiente servizio di eliambulanza, lunghe attese al pronto soccorso, difficoltà di trasferimenti del paziente da un ospedale a un altro, casi di infezioni ospedaliere».Sono forti le differenze tra le regioni e quelle con i bilanci in rosso, sottoposte a piani di rientro, evidenziano le situazioni più critiche, a partire dalla Sicilia e dalla Calabria, dove si registra il maggior numero di casi, rispettivamente 117 e 107.
Abbiamo elencato per dovere di cronaca cosa succede e cosa è successo nella Sanità Italiana ma il dubbio ricade sempre sul fatto che a pagare lo scotto dei tre miliardi di euro saranno sempre i più deboli,ora la parola al Governo Renzi……
Di Maurizio Cirignottahttp://cirignotta.blogspot.com/feeds/posts/default?alt=rss