(indietro tutta)
Ieri titoloni sui giornali nazionali unanimi osannanti questo provvedimento che saluta l’era Monti:
Pensioni dei parlamentari: dal 2012 contributivo e requisiti minimi d’età
Gli ex deputati e senatori dovranno raggiungere i 60 anni ( 65 per chi ha fatto un solo mandato) per ricevere la pensione. La decisione è stata presa nel corso del vertice tra il Ministro del Lavoro, Elsa Fornero, e i presidenti di Camera e Senato.
Qui il comunicato integrale.
Anna Finocchiaro parla di ”decisione che va nella giusta direzione” perché è un “intervento che cerca di equiparare le condizioni dei parlamentari a quella degli altri lavoratori. Si tratta di un passo verso una maggiore equità”.
Schifani difende la decisione: "Abbiamo voluto dare un segnale di sobrietà"
Ma piano piano si scopre l’inghippo:
”Piu’ che una mannaia questa riforma del sistema previdenziale per deputati e senatori e’ un temperino che, nell’immediato, rischia di costare addirittura piu’ di prima ai contribuenti”.
E’ quanto dice il vice capogruppo Idv alla Camera Antonio Borghesi.
”Non solo continuera’ a costare non meno di duecento milioni di euro l’anno ma a partire dal 2012 ci sara’ un onere di circa 25 milioni di euro all’anno per la quota contributiva a carico del Parlamento”.
“non toccheranno il passato e gli ex parlamentari continueranno a percepire lo stesso assegno ed in futuro anche coloro che, essendo attualmente in carica, cesseranno dal mandato. Dunque per almeno 20 anni i cittadini italiani dovranno sborsare non meno di 200 milioni di euro all’anno“
Qui, nel sito del Deputato si spiega bene la fregatura, che inciderebbe negativamente sui conti pubblici del 2012 e per qualche anno a venire. Complimenti all’On Borghesi.
In sintesi, gli amici Parlamentari per coprire il calo degli assegni, si sono studiati la grande pensata: far sostenere ogni mese e per ogni parlamentare un costo aggiuntivo di circa 2.000 euro di contributi a carico del datore di lavoro. In pratica nel 2012 e per diverso tempo lo stato spendera’ di piu’.
Questa PORCHERIA NON DEVE PASSARE!
Contributivo per TUTTI senza aumento contributi, a 65 anni.
Interventi sui vitalizi esistenti, adeguando i trattamenti al sistema contributivo.