Tagli furibondi alla sanità col pretesto di colpire le Regioni

Creato il 09 ottobre 2012 da Cremonademocratica @paolozignani

Un miliardo e mezzo in meno alle Regioni, che gestiscono soprattutto la sanità, oltre all’agricoltura. Un altro taglio pesante, che avrà conseguenze serie e che non si spiega se con il chiaro programma di distruggere lo Stato sociale a favore di interessi privati. Come non si spiega l’altra mazzata che arriverà ai Comuni e alle tartassate Province. La legge di stabilità spiegata alle parti sociali dal ministro dell’Economia Vittorio Grilli fa ancora paura, come altri inquietanti provvedimenti del governo Monti. L’Italia si comporta, lascia intendere con questo modo di fare il governo Monti, come un debitore che deve pagare il prezzo di restare nell’euro. Oltretutto prosegue indisturbata la demolizione dello Stato sociale, giustificata dalla stigmatizzazione a tinte ultrafosche di tutte le Regioni, a causa del comportamento di Lombardia e Lazio, ma anche Emilia Romagna per altri aspetti.

Il fondo ad hoc per gli esodati resta una promessa. Dopo parecchi mesi, siamo ancora allo stesso punto di prima. Che vuol dire? Sono esercizi di sadismo? Durissima la protesta dell’Anci. Quanti paesi fantasma vedremo, aggiungo, se si continua così?

La Cgil protesta e chiede interventi per il lavoro, minacciando sciopero generale. La crisi economica non si combatte castigando la sanità ed evitando l’aumento dell’Iva. La legge di stabilità ha un valore complesivo di 10/12 miliardi. E rappresenta ancora un sintomo chiaro di fallimento politico del governo Monti. O qualcuno vuole affermare che questo è un successo?

L’Ansa spiega la manovra qui.

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