aprile 11, 2011 By Paolo
“Il Marocco costituisce un caso a parte nel mondo arabo nel senso che non ha atteso gli avvenimenti attuali per avviare le sue mutazioni, che sono iniziate da 11 anni con l’avvento del re Mohammed VI“, ha affermato giovedi’ scorso lo scrittore e poeta marocchino nella trasmissione “Parla con me” della Dandini, su Rai 3. “Fantastica” è stata l’espressione usata da Benjelloun per definire l’opera del sovrano marocchino dall’inizio della sua incoronazione. Nell’ambito dell’intervista ha citato la Riforma del Codice della Famiglia, per migliorare lo status delle donne marocchine, l’apertura di tutti i dossiers relativi alle violazioni dei Diritti Umani, oltre alla realizzazione di importanti infrastrutture in tutto il paese. Lo scrittore ha evocato poi le riforme in corso che conferiranno più poteri al Primo Ministro e alle varie componenti della vita politica. Il Marocco dunque, ha scelto precocemente la strada del cambiamento, cosa che ha fatto del paese un caso molto particolare rapportato ad altri paesi maghrebini sui quali soffia un vento di libertà. Benljelloun ha poi ricordato che a differenza degli altri paesi del Maghreb, il Marocco a scelto di condurre la sua rivoluzione in maniera pacifica e civile, plaudendo lo svolgimento delle ultime manifestazioni del 20 marzo scorso che non hanno visto alcun tipo di incidente o di atti vandalici. Da ricordare che lo scrittore marocchino vive da molti anni a Parigi, amato dalla intellighenzia d’oltralpe ed è discendente della nobile famiglia Benjelloun (come i Fassi, i Berrada, i Bennani), che è inserita nel potere istituzionale da centinaia di anni, con centri di interesse nel settore economico, finanziario, ministeri, ecc… In patria senza ombra di dubbio non è amato come all’estero, in Italia e Francia in particolare, ma visto dai suoi detrattori più feroci come un intellettuale del potere.