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Take Your Time

Creato il 11 marzo 2012 da Lundici @lundici_it

Take Your Time

Voglio fare bella figura, questa è la prima playlist che pubblico sull’Undici e voglio proprio spiegarvela bene perché, come ci ha superbamente spiegato Nick Hornby in Alta Fedeltà, c’è sempre un argomento, un pensiero, un tormento, un amore, una traccia da seguire quando si compone una playlist. La scintilla molto spesso parte da una canzone, l’ascolti e ti scatena dentro quella confusione necessaria a scatenare una delle seguenti domande: perché sto così bene? oppure: perché sto così male?

Giunti a questo punto, mentre la musica scorre, normalmente il mio cervello ha già sviluppato tutti i collegamenti neurali (musicali e non) necessari per arrivare al passo successivo: mettere a fuoco la causa di quella positività o negatività. E’ questo il momento in cui bisogna fare maggiore attenzione e nel quale la playlist può prendere una piega sbagliata. Meglio lasciarsi portare via dalla musica o affidarsi alla razionalità del cervello? Per trovare la sequenza perfetta, il brano giusto al momento giusto, servono entrambe.

Sono Michele (alias Greenvespa perché custodisco gelosamente da 24 anni la mia prima e unica Vespa PK50 di colore verde militare), compongo playlist dai tempi del liceo e trasmetto solo buona musica senza pubblicità su una webradio tutta mia che si chiama Radio Casa Bastiano (RCB).

Take Your Time – playlist di RCB – marzo 2012
  1. Take Your Time (Coming Home) – Fun.
  2. It Takes a Fool to Remain Sane – The Ark
  3. Nine In the Afternoon – Panic At the Disco
  4. West Coast – Coconut Records
  5. Swallow It – Brandon Flowers
  6. Here I Dreamt I Was An Architect – The Decemberists
  7. No One Would Ever Know – Thomas Dybdahl
  8. Stand In The World – Marjorie Fair
  9. Vitamin K – Gruff Rhys
  10. Shell Games – Bright Eyes
  11. Be Strong Now – James Iha
  12. Big Gay Heart – The Lemonheads
  13. Lion Tamer – Damien Jurado
  14. Do I Wait – Ryan Adams
  15. Reckless Serenade – Arctic Monkeys
  16. Island In The SunWeezer
  17. …and Carrot Rope – Pavement
  18. Strange World – K-E
  19. Buongiorno buonafortuna – Perturbazione
  20. Take Your Time (Acoustic) – Fun.

Solo dopo questa premessa posso presentarvi “Take Your Time”, la mia playlist primaverile per questo marzo 2012 che sta sbocciando. Partiamo dal titolo: non vi ho detto che ho l’abitudine di nominare le mie playlist prendendo come spunto il titolo di un brano presente in essa, in questo caso mi piaceva “Take Your Time” perchè esprime benissimo la mia attuale mancanza di tempo per tutto. Il coloratissimo brano d’apertura (ve l’ho detto, voglio partire forte, voglio fare bella figura con L’Undici!) rappresenta perfettamente i primi due elementi: l’esplosione musicale della primavera ed il concetto di tempo.

Poi cosa succede? Chi prevale? Musica o cervello?

Decido che non ho voglio di occuparmi del tempo, mi crea già troppi problemi, proseguo con la primavera, sento che ho voglia di colori, melodia, frivolezza e quindi ecco arrivare dalla memoria It Takes a Fool to Remain Sane che non ascoltavo da tanto (troppo) tempo. Il glam rock svedese di The Ark mi fa bene e scatena nella mia testa un nuovo collegamento neurale con il pop di Panic at the Disco. Nine In the Afternoon è perfetta, ormai il filo della playlist è tracciato e la sequenza dei brani non è più un problema.

Tra vecchio e nuovo associo facilmente una splendida ballata come Here I Dreamt I Was An Architect degli indimenticabili The Decemberists che mi hanno fatto tanto battere il cuore con la dolcezza di No One Would Ever Know del famosissimo (a casa sua, in Norvegia) e bravissimo Thomas Dybdahl. Ormai anche il genere di questa playlist è chiaro: lo definirei Pop / Alternative e infatti ecco arrivare il caleidoscopio pop d’autore di Gruff Rhys (non vi dice niente? cercate sotto la voce Super Furry Animals) e le tenere melodie di James Iha, chitarrista degli Smashing Pumpkins che mi sciolgono ad ogni ascolto.

Per riprendermi ho bisogno della voce del fidato Evan Dando che con i suoi The Lemonheads ha accompagnato tutte le mie primavere. Big Gay Heart è un brano dal testo scomodo e probabilmente non ha nessun legame particolare con la primavera, ma ci sono affezionato e mi è venuto spontaneo. Tornato in me, affronto la parte finale della playlist rimanendo in bilico tra la voglia di andare verso le chitarre acustiche di Damine Jurado e Ryan Adams e l’alternative rock dell’ultimo splendido disco degli Arctic Monkeys. Decido che ci stanno bene entrambi, ma ho voglia di finire con il botto e vado a ripescare due dei miei brani preferiti: Island In The Sun dei Weezer (On an island in the sun  We’ll be playing and having fun  And it makes me feel so fine  I can’t control my brain) … and Carrot Rope dei Pavement (ve li ricordate con quegli impermeabili gialli camminare sul tetto di casa nel video della canzone? da rivedere!).

Siamo alla fine ed è venuto il momento di svelarvi un’altra abitudine. Solitamente le mie playlist hanno una durata molto vicina ad 1 ora e 20 minuti perché mi piace riempire completamente lo spazio di disponibile su un cd che poi masterizzo per amici, colleghi e parenti. Quindi, visto che ci sono rimasti ancora circa 9 minuti, ho ancora due carte da giocarmi: scelgo Buongiorno Buonafortuna dei Perturbazione perché è una canzone che mi fa impazzire e ha un collegamento speciale con la primavera che scoprirete ascoltando o cantando tutto il testo fino alla fine. E’ una fotografia, un’immagine mentale ormai indelebile nella testa mia testa che dice: … contenti che un inverno si trasformi in primavera.

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