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Talking about peter van dongen - premessa

Creato il 10 marzo 2014 da Nickparisi
- PREMESSA:  SCIOCCO DETTAGLIO PERSONALE.

TALKING ABOUT PETER VAN DONGEN  - PREMESSA

Il Rijksmuseum e la scritta simbolo di Amsterdam


2008: mi trovo ad Amsterdam.  Tra una passeggiata tra i Canali ed una visita al Rijksmuseum ci perdiamo volentieri tra i viali della città.
Dico perdersi per modo di dire.
Amsterdam è una cittadina piccola e ben organizzata,anche  fin troppo turistica  se vogliamo: una volta arrivati a Piazza Dam  in poco tempo si attraversa tutto il centro.
Secondo la Storia dove adesso si trova la piazza una volta sorgeva una diga.
Ed è questo che significa il nome Amsterdam in fondo: Diga (Chiusa) sul fiume Amstel.
Amsterdam: canali affollati, abitazioni caratteristiche, abitanti gentili, tra cui molti che parlano un discreto italiano. Mentre la maggior parte degli altri turisti preferiscono affaccendarsi in altre faccende io con Venusia ne approfitto per cercare qualcosa della cultura e della cucina locale: ottime birre, interessanti liquori come lo Jenever (la versione olandese del Gin), buoni formaggi, grandi dolci ma piatti insoliti per gli standard mediterranei (però lo stamppot, una sorta di piatto unico con salsicce affumicate o, in alternativa carne stufata, patate e verdure non è male).

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Piazza Dam


Assieme alla gentile consorte, vado in  cerca di qualche fumetto olandese da aggiungere alla mia collezione.
Solo che non ne trovo.
Nelle edicole trovo qualcosa di belga, perfino i fumetti Disney in circolazione sono realizzati da una casa editrice del paese confinante.
Eppure, tanto per dirne una, fino agli anni 70 nei Paesi Bassi era presente una discreta scuola di autori disneyani, certo non al livello di quella italiana o danese, ma esisteva.
Così come esistevano, tutta una serie di artisti, che producevano fumetti per bambini.
Lo stesso Dick Maas, il regista di film horror come L' Ascensore ( De Lift -1983) e Amsterdamned (1988) aveva cominciato proprio come disegnatore di fumetti e sempre dall' Olanda proviene Joost Swarte uno dei maestri della ligne clair.

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Eh si! Ci tornerei ancora.


Di librerie e fumetterie non parliamo nemmeno: tanti manga, tanti comics americani, tanto materiale franco-belga.
Eppure, mi chiedo, possibile  che con due paesi vicini con una grossa produzione di fumetti come la Francia e il Belgio, i Paesi Bassi siano invece così sforniti?
O, invece è proprio questo il motivo?
Però, ad Amsterdam si trova anche Lambiek quella che probabilmente è la più antica fumetteria d' Europa essendo nata nel 1968. I ragazzi di Lambiek, tra le altre cose, sono responsabili della Comiclopedia , una delle maggiori enciclopedie online dedicate al fumetto.
Però la vicenda andrà in maniera profondamente diversa.
Da Lambiekfinisce che non ci vado nemmeno.
E questa è una mancanza che prima o poi conto di recuperare. 

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Lambiek: un istituzione in Olanda

 
Mentre passeggio per le strade di una zona del centro, nel quartiere di Zeedijk, trovo Gojoker una fumetteria molto più piccola, che francamente ignoro se esista ancora oggi.
Il proprietario mi mostra tre volumi, tutti e tre di fumettisti olandesi. Mi spiega anche che fino a qualche decennio prima la situazione nei Paesi Bassi era molto più florida, finchè la crisi dell'editoria e delle grandi riviste-contenitore (la stessa vissuta nel nostro paese ) vissuta negli anni 90 ha ridotto di molto gli spazi, diminuendo anche le possibilità di lavoro per la maggior parte degli artisti. Artisti che continuano ad esserci, che continuano a lavorare ma che la maggior parte delle occasioni professionali adesso arrivano da strisce su quotidiani.
In Olanda infatti, tutti i giornali, dal conservatore -e vagamente populista - De Telegraaf fino al progressista De Volksgrant ospitano una mezza pagina destinata ai fumetti. Almeno la metà tra questi sono di artisti locali.
ogni anno, mi spiega il mio gentile interlocutore riescono comunque ad uscire un ristretto numero di albi di artisti locali.
Ma, di questo parlerò più diffusamente nel prossimo articolo..
In quel giorno del 2008 faccio comunque la mia scelta e, nel ristretto gruppo di albi propostimi, ne scelgo uno.
- RAMPOKAN JAVA.

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L'edizione olandese.

Scelgo una graphic novel disegnata in bicromia e in toni seppia. 
Da quello che comprendo il fumetto è stato scritto nel 1998, ma ha avuto diverse rielaborazioni ed aggiunte nel 2005.
La cosa che mi colpisce è che il volume è edito grazie ad una collaborazione tra due editori diversi:
La Oog & Blik di Amsterdam, che si occupa di fumetti e di volumi di illustrazioni, e la De Harmonie di Rotterdam, che invece di solito si occupa di libri di saggistica e di poesia (oltre che nella pubblicazione di una sorta di versione locale di Harry Potter)
Peter Van Dongen, autore sia dei testi che dei disegni utilizza una linea chiara semplice e pulita, a leggere bene mi sembra di riscontrare appieno la lezione di grandi maestri del fumetto franco-belga come Hergè e Yves Chaland.
Ma la storia non ha niente di ingenuo, niente di consolatorio.
Rampokan Java  è infatti, il racconto della lunga guerra d'indipendenza dell'Indonesia e delle altre colonie olandesi dell' Asia avvenuta a cavallo tra gli anni 40 e 50 del secolo scorso.
L'autore utilizza ricordi di famiglia, in particolare quelli della madre indocinese, li mescola ad eventi storici e al folklore locale raccontando una storia cruda che non fa sconti a nessuno.
Nè ai colonizzatori europei nè ai rivoltosi.  C'è anche molto simbolismo, ed infatti lo stesso titolo richiama il Rampokan Macan, una cerimonia giavanese destinata a guarire dal morso delle tigri e degli altri animali selvatici.
E la tigre nel fumetto esiste ed è libera ed è un intero popolo in cerca della sua indipendenza.

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Peter Van Dongen

  
 Il punto di vista in Rampokan Java è quello di un soldato olandese si, ma nato a Giava
Johan Knevel ha dei ricordi idilliaci della sua infanzia, in più si è arruolato per cercare la sua  nutrice, una donna che per lui è una sorta di seconda madre.
Peccato che la donna sia pasata dalla parte dei ribelli.
Knevel dovrà fare delle scelte difficili.
e con lui il lettore.
L'opera apre un certo dibattito nei Paesi Bassi, dibattito che continua anche col successivo Rampokan Celebes  del 2004 rispolverando in tutto questo uno dei due periodi della storia recente che tanto ossessionano gli olandesi (l'altro è la Seconda Guerra Mondiale con l'occupazione nazista).
Con questo vi saluto, nel prossimo post vi proporrò una piccola scheda su Peter Van Dongen e sulla situazione dei Comics in Olanda.

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