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Tamoil e impiego del personale, Torchio chiede alla giunta Salini di verificare e al Comune di convocare l’Osservatorio

Creato il 25 giugno 2013 da Cremonademocratica @paolozignani

Inquinati da decenni, compensati economicamente (legalmente), in un tacito accordo lassista che ha riempito il sottosuolo di petrolio, ora Tamoil pianta in asso i cremonesi, dopo aver finanziato attività culturali, sportive e d’ogni altro genere. Un amore che rischia di finire male. Il processo andrà avanti e il Comune neanche si è costituito parte civile. E sotto l’ex raffineria c’è un lago di petrolio vicino alla falda acquifera. 

INTERROGAZIONE URGENTE A RISPOSTA SCRITTA

Al Presidente ed alla Giunta Provinciale

viste le iniziative a livello delle assemblee elettive (Parlamento e Consiglio Regionale) assunte da rappresentanti di diverse forze politiche e l’azione del Comitato Cassintegrati con nota 3.12.2012 al Ministro dell’Ambiente a Comune, Provincia, Prefettura, Questura e Vigili del Fuoco;

Considerato il contenuto degli accordi a suo tempo sottoscritti al Ministero dello Sviluppo Economico e le successive azioni in atto con il gruppo energetico Stogit-Snam chiamato più volte in causa per la rilevante ed incrementata presenza nel territorio cremonese con gli impianti, gasdotti e/o centrali di stoccaggio di gas a Bordolano, Ripalta Arpina, Ripalta Cremasca e Sergnano;

Verificata la costante azione di presenza ed attenzione delle Istituzioni cremonesi che, a partire dagli anni ’50 hanno chiesto, presidente Ghisalberti,   un’interessenza territoriale pari alla metà del ricavato dalle attività energetiche sul territorio;

Atteso che la società Tamoil non ha mai risposto alla candidatura inoltrata dalla Provincia alla Regione negli anni 2007-2008 sui fondi FAS per la bonifica delle aree a monte ed a valle della raffineria di Cremona (progetto Tamoil Golena Aperta) con la messa a disposizione di risorse europee utilizzate per la bonifica di siti di rilevanza nazionale e regionale anche nella nostra Regione;

Che la stessa azienda ha abbandonato il piano di investimenti che prevedeva un sostanzioso ammodernamento industriale della presenza a Cremona limitandosi ad un pesante piano di dismissioni dell’attività produttiva con la messa in cassa integrazione incentivata ed in mobilità della gran parte del personale dipendente, alla bonifica delle aree interessate dall’insediamento industriale ed alla fornitura di una piccola dote per il fondo di mobilità della Provincia;

Che sono state siglate intese che impegnano alla bonifica degli impianti ed alla verifica del ruolo attivo Tamoil alle nuove iniziative produttive, in particolare il piano di reindustrializzazione di aree di proprietà dell’azienda esterne al “polo logistico”;

Che almeno quattro volte all’anno doveva riunirsi in Regione Lombardia un tavolo tecnico di confronto tra Ministero, Regione, Provincia, Comune, Tamoil e rappresentanti sindacali per la verifica dell’andamento degli impegni sottoscritti;

Che l’Osservatorio Comune-Tamoil, aperto alla Provincia ed a tutte le realtà istituzionali avrebbe dovuto periodicamente incontrarsi per verificare costi, stato d’avanzamento dei lavori, smantellamento degli impianti dismessi e stato dell’arte delle iniziative per la reindustrializzazione;

Che la trasformazione da raffineria a deposito ha modificato il quadro delle competenze, dapprima in capo alla Regione ed ora riferite al Ministero dello Sviluppo Economico, sottoponendo l’impianto alla normativa “grandi rischi”;

Che è attivo il sistema di gestione per la sicurezza e la prevenzione incendi con squadre addestrate per la copertura h 24 ma che il Comitato Tecnico Regionale ha vietato il cumulo di mansioni security e safety mentre per l’esecuzione di ben sei mansioni rilevanti ci si avvale di soli due operatori per turno senza attingere alle cospicue risorse umane disponibili ed ora in mobilità;

Che tra i requisiti obbligatori per l’autorizzazione della procedura di Cassa Integrazione Straordinaria da parte del Ministero esiste quello della rotazione del personale e che se il potere di scelta dei lavoratori da sospendere è in capo al datore di lavoro deve essere applicato il principio di correttezza e di buona fede coerente con la c.d. causa integrabile senza violare il principio della “non discriminazione”

Che l’azienda che, per motivi tecnico-organizzativi non intende adottare la rotazione è tenuta a farlo presente nell’istanza al Ministero del Lavoro;

con la presente interroga la Giunta Provinciale per verificare se la rotazione sia stata prevista e se sia legittimo l’affidamento di servizi ai fornitori esterni anziché impiegare personale interno magari già formato nella piena vigilanza del sindacato a garanzia dei principi di giustizia ed equità nei confronti di tutti i lavoratori;

Quale sia l’entità del personale Tamoil impiegato in tali operazioni, quali le iniziative per la sua riqualifica professionale e con quali risorse, quali le azioni per la mobilità dei lavoratori e delle imprese del territorio verso i cospicui investimenti del gruppo Stogit-Snam in esecuzione dei contenuti di odg votato dall’intero Consiglio Provinciale
Se non intenda sollecitare gli incontri del comitato tecnico per verificare l’andamento degli accordi ministeriali nelle varie sfaccettature (bonifica e progetti di re-industrializzazione) e chiedere al Comune di convocare lo stesso Osservatorio, integrato con i rappresentanti delle varie Istituzioni, per riferire puntualmente sull’andamento delle varie questioni sollevate.

Giuseppe Torchio
Lista Civica Provinciale

Cremona, 24 giugno 2013


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